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Crisi energetica, la storia della casa più efficiente del Veneto: «Bolletta da 50 centesimi al giorno»

21 Agosto 2022 - 15:08 Redazione
Giorgio Malavisi ha trasformato un rudere di campagna in una casa solare, facendo a meno del gas

La crisi energetica sta mettendo a dura prova ristoratori, aziende e cittadini. Se in questi giorni aumentano sempre più le proteste di chi non riesce a pagare le bollette, c’è chi non è sfiorato dalla questione. É il caso di Giorgio Malavasi, giornalista di economia verde, che ha trasformato un vecchio rudere di campagna nella «casa più efficiente del Veneto». Inaugurata a luglio 2021 e progettata dall’architetto Denise Tegon, l’abitazione di Giorgio si trova a Spinea, in provincia di Venezia, ed è una «casa solare» che non è nemmeno allacciata al gas. Pannelli fotovoltaici, batterie che raccolgono energia e coibentazione in legno del Trentino: così si presenta la casa biocompatibile a zero emissioni di Giorgio. Il tutto al costo di meno di un caffè al giorno. «Considerando bollette e tassa rifiuti, e compresi i costi fissi dell’allacciamento alla rete elettrica per salvaguardare le giornate più rigide d’inverno, abbiamo speso in un anno circa 800 euro. Visti i 650 euro pagati dal gestore per l’energia prodotta in eccesso, il conto è presto fatto: ci costa solo 50 centesimi al giorno», ha detto Malavasi riportato dal Corriere della Sera.

Ci guadagnano tutti: «Lo Stato, la famiglia e l’economia»

Oltre ad essere economica, la casa di Giorgio è molto comoda in inverno. Basta che che qualcuno sia presente e il calore resta a lungo. «A voler essere onesti, ogni volta che invito qualcuno lo dovrei anche pagare – dice ironicamente -, con il solo calore corporeo sprigionato da una tavolata di amici nella mia cucina, scaldo la casa per i tre giorni successivi». Se nei mesi freddi il caldo che permane a lungo è ottimo, nei periodi estivi è meno semplice da gestire a causa delle alte temperature. «In questo caso abbiamo un solo condizionatore. L’energia è prodotta in abbondanza dai pannelli sul tetto e la parete in mattoni ottocenteschi, ricavata dalle pareti del rudere che c’era prima, serve come isolante. E sia d’estate che d’inverno entra in gioco la geotermia», spiega Giorgio, che ci tiene a sottolineare come abbia costruito questa casa non solo per motivi economici. «L’efficientamento energetico, la mancata dipendenza dalle fonti fossili e da qualche Paese dalla politica sgradevole, l’emersione di tutto il lavoro nero che un tempo inquinava l’edilizia, fa sì che ci guadagnino tutti: lo Stato, la famiglia, l’economia generale. E pure l’onestà. In fin dei conti».

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