Era partito per una vacanza rilassante con gli amici, un giro di Cuba dormendo in case o piccoli alberghi. E invece il luogotenente e da poco comandante reggente della stazione di Scorzè, in provincia di Venezia, Germano Mancini, cinquantenne, è morto domenica. Solo oggi, però, il ministero della Salute cubano ha confermato che, secondo i medici locali, a stroncare l’uomo sarebbe stato il vaiolo delle scimmie. Padre di un figlio grande, residente da anni in un altro paesino in provincia di Venezia, Noale, Germano Mancini era in servizio a Scorzè da più di 15 anni ed era diventato comandante reggente della stazione quando il precedente comandante era stato trasferito. Tra i primi a commentare il sindaco della cittadina, Nais Marcon: «L’avevo visto l’ultima volta ai primi di agosto quando ci siamo incontrati al Rally, l’evento motoristico di Scorzè. Il comandante Mancini mi è sembrato in ottima forma, come sempre, non ho notato in lui nulla di diverso dal solito, anche se qualcuno diceva che ultimamente era dimagrito», si legge sul Corriere Veneto on line.
La versione delle autorità cubane
Cinquant’anni, padre di un figlio grande, era originario di Pescara ma residente a Noale da tempo. Da più di 15 anni era in servizio a Scorzé e da giugno, quando il suo comandante, il luogotenente Giuseppe Barresi, è stato trasferito a Zero Branco e Quinto di Treviso ne aveva assunto le funzioni come reggente. «L’avevo visto l’ultima volta ai primi di agosto quando ci siamo incontrati al Rally, l’evento motoristico di Scorzè. Il comandante Mancini mi è sembrato in ottima forma, come sempre, non ho notato in lui nulla di diverso dal solito, anche se qualcuno diceva che ultimamente era dimagrito», commenta con dolore il sindaco Nais Marcon, dopo aver saputo della scomparsa del luogotenente in ferie a Cuba.
Come riporta sempre il Corriere del Veneto, il ministero della Sanità cubano, in una nota, sostiene che ad uccidere Mancini potrebbe essere il primo caso di vaiolo delle scimmie nell’isola, ma l’ambasciata italiana a L’Avana non ha confermato l’ipotesi. «Si tratta – si legge nella nota del ministero dell’isola – di un paziente maschio, di nazionalità italiana, arrivato a Cuba come turista il 15 agosto. Durante il suo soggiorno ha alloggiato in una casa in affitto e ha visitato diversi luoghi nelle province occidentali del paese. Il 17 agosto ha presentato sintomi generali e il 18 si è recato ai servizi sanitari per il loro persistere».
Poi, le sue condizioni sarebbero divenute più gravi: «Durante le prime cure mediche fornite i sintomi sono peggiorati – scrive il ministero – e questo ha richiesto il trasferimento d’urgenza per il ricovero», anche se la situazione era già gravissima. «Nel corso dell’esame sono state identificate lesioni cutanee che clinicamente fanno sospettare di Monkeypox», il vaiolo delle scimmie, dice ancora il ministero cubano. Per la conferma andranno attese le analisi su campioni biologici: «Vengono studiate le possibili cause che potrebbero aver condizionato la sua gravità e si approfondisce la ricerca epidemiologica», conclude il testo.
Le autorità italiane al momento si limitano a definire la morte di Mancini come causata da un virus improvviso, in attesa dei risultati dell’autopsia e delle analisi sui suoi contatti stretti. Dopo le analisi, il corpo sarà riportato in Italia.
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