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Usa, una startup cancella gli accenti dei dipendenti stranieri nei call center. Scoppia la polemica: «È razzismo»

26 Agosto 2022 - 10:58 Ygnazia Cigna
La replica dell'azienda: «Tutti e 4 i fondatori dell'azienda sono immigrati»

Una start-up statunitense della Silicon Valley ha dato vita a una nuova tecnologia in grado di modificare in tempo reale gli accenti dei lavoratori dei call center. Ma è scoppiato il dibattito tra la società Sanas che ritiene che la sua innovazione nasce per ridurre le discriminazioni razziste subite dal personale e chi, invece, accusa di voler far sembrare «persone bianche e occidentali» chi non lo è. Secondo molti critici della nuova start-up, la diversità linguistica andrebbe riconosciuta, valorizzata e non nascosta. Tra questi c’è il blog Sfagate che, in un articolo a firma di Giosuè Bote, accusa Sanas di voler far sembrare nordamericani tutti i lavoratori dei call center e denuncia come il sito web della società presenti la foto di un uomo che sorride con sotto una demo che invita ad ascoltare la «magia», ovvero una conversazione (simulata) tra un lavoratore indiano e un cliente, in cui cliccando sul cursore «Con Sanas» la voce si trasforma in qualcosa di robotico e dall’accento americano.

SANAS / Screenshot della demo Hear the Magic, agosto 2022

La replica dell’azienda

L’azienda ha lanciato la sua tecnologia ad agosto 2021 e, a giugno 2022, ha ricevuto 32 milioni di dollari di finanziamenti. Sharath Keshava Narayana, co-fondatrice di Sanas, ha respinto le accuse di razzismo commentando alla Bbc che «tutti e 4 i fondatori dell’azienda, così come il 90% dei dipendenti, sono immigrati». Sollecitata sul fatto che la tecnologia rischiasse di assecondare le discriminazioni razziste, Narayana ha risposto: «Il mondo dovrebbe essere un posto migliore? Assolutamente sì. Il mondo dovrebbe accettare di più la diversità e l’accento? Assolutamente. Ma i call center esistono da 45 anni e ogni giorno un dipendente subisce questa discriminazione in ogni singola chiamata». Ad oggi, Sanas ha dichiarato che circa 1.000 lavoratori utilizzano la sua nuova tecnologia, soprattutto nelle Filippine e in India.

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