Femminicidio Matteuzzi, la denuncia prima di essere uccisa dall’ex compagno: «Ho paura di ritrovarmelo fuori casa»

«Tutte le volte in cui ho assecondato le richieste di Padovani è stato per timore della sua rabbia», diceva la 56enne

«Tutte le volte in cui io ho accondisceso alle richieste di Padovani è stato per paura di scatenare la sua rabbia». Lo diceva il 29 luglio Alessandra Matteuzzi – la 56enne uccisa a martellate il 23 agosto scorso a Bologna dall’ex compagno, il calciatore Giovanni Padovani – nella denuncia presentata ai carabinieri per segnalare lo stalking ripetutamente subito dall’uomo. «Alla luce di tutte le occasioni in cui è riuscito ad accedere al condominio dove abito, ho sempre timore di ritrovarmelo davanti ogni volta che torno a casa, o quando apro le finestre», aggiungeva la donna nella deposizione. La cugina della vittima, Sonia Bertolini, che si professione è avvocato, ha detto di aver letto la denuncia di Matteuzzi: «È ben circostanziata e documentata, non è vero che non ci fossero elementi gravi o tali da destare preoccupazione», ha dichiarato in un’intervista al Resto del Carlino. Aggiungendo di non escludere che Padovani fosse al corrente della denuncia: «Credo lo sospettasse, dato che nell’ultimo periodo il suo atteggiamento nei confronti di Alessandra era degenerato».


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