Usa, perché l’Fbi ha perquisito la villa di Trump e cosa cercava. C’è anche un file sui “vizi” di Macron

Nell’ultimo atto diffuso dal dipartimento di giustizia si nota una foto con alcuni dei file recuperati a Mar-a-Lago classificati come «Top Secret»

Emergono nuovi dettagli da un documento del tribunale del Dipartimento di giustizia, diffuso martedì, che accusa gli avvocati di Donald Trump di presunti tentativi di inquinamento delle prove nell’ambito della indagine che vede accusato l’ex presidente degli Stati Uniti di aver portato e nascosto documenti di Stato secretati e altamente sensibili nella sua villa a Mar-a-Lago (Florida). Alla fine dell’atto in questione si nota una foto con alcuni dei file recuperati dal cosiddetto «Ufficio 45» a Mar-a-Lago, sparpagliati su un tappeto dell’abitazione. Molti di loro hanno copertine rosse e sono classificati come «Top Secret», «Secret» e «Informazioni sensibili». Come fa notare Politico, almeno 3 dei documenti sono su carta intestata della Casa Bianca. Accanto alle cartelline si nota anche una scatola con all’interno delle copertine della rivista Time. Nel documento del Dipartimento di Giustizia si legge che la combinazione degli effetti personali di Trump con i documenti riservati è anch’essa una «prova pertinente dei reati legali oggetto di indagine». Inoltre, i pubblici ministeri hanno riferito che «3 documenti riservati sono stati trovati in un cassetto», ma senza fornire ulteriori dettagli. «Tutti i documenti presidenziali sequestrati in base al mandato di perquisizione appartengono agli Stati Uniti, non all’ex presidente», ha commentato il capo del controspionaggio del Dipartimento di Giustizia Jay Bratt.


L’accusa contro gli avvocati di Trump

«Il governo ha prove del fatto che i documenti del governo sono stati probabilmente nascosti e che sono stati probabilmente intrapresi sforzi per ostacolare le indagini del governo», ha detto ancora Bratt. Ad occuparsi di tutto sarebbero stati appunto gli avvocati di Donald Trump. Si tratta di una delle spiegazioni più dettagliate date finora in merito alla perquisizione fatta alla villa nella notte tra l’8 e il 9 agosto dall’Fbi statunitense, a seguito della quale l’ex presidente Usa fece causa al dipartimento di Giustizia. Tutto, però, è iniziato molto prima, a febbraio, quando l’agenzia governativa Nara – National Archives and Records Administration – chiese al dipartimento di Giustizia di indagare su un presunto illecito di Trump su alcuni documenti secretati. I legali dell’ex presidente consegnarono 38 documenti riservati assicurando che nella villa non ne erano presenti altri. Ora, però, pare emergere che non sarebbe andata così.


Il documento su Macron che preoccupa

Tra i documenti sequestrati dall’Fbi nella tenuta di Trump ce ne sarebbe uno denominato «Informazioni sul Presidente della Francia». A riferirlo è Rolling Stone. In più occasioni Trump si è vantato di conoscere dettagli illeciti sulla vita privata di Macron. La testata, però, specifica che non è ancora chiaro se il file relativo al presidente francese abbia a che fare o meno con la sua vita personale. Due fonti che conoscono da vicino la questione hanno riferito a Rolling Stone che la semplice rivelazione dell’esistenza di questi documenti ha innescato grandi preoccupazioni a livello transatlantico. Sia i funzionari francesi sia quelli statunitensi si sarebbero messi subito al lavoro per capire che tipo di informazioni avesse Trump su Macron e sul governo francese e per capire se si trattasse di un pericolo per la sicurezza nazionale.

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