Pier Luigi Lopalco e il numero chiuso a medicina: «Vi spiego perché toglierlo non risolve i problemi della sanità»

Il professore e candidato di Articolo 1: in Italia mancano branche specifiche di specialisti e infermieri

Il candidato di Articolo 1 all’uninominale per il Senato in Puglia e infettivologo Pier Luigi Lopalco spiega che lo stop al numero chiuso alla facoltà di medicina «non è la soluzione per far fronte alla carenza di medici. Sbaglia chi, come certa destra, pensa che l’abolizione del test d’ingresso sia la soluzione semplice al problema complesso». Il professore spiega che in Italia «il numero di laureati in medicina è in linea con il resto dell’Europa e che se la Francia – che tanto viene presa a modello – ha messo in atto una politica di apertura del numero chiuso è perché partiva da livelli di laureati molto bassi. Situazione ben diversa rispetto a quella dell’Italia dove a mancare non sono tanto i medici bensì specialisti di alcune specifiche branche e soprattutto infermieri». Per questo, spiega Lopalco, «se negli ospedali viviamo questa continua carenza di medici è perché le condizioni lavorative in alcuni ambiti sono pessime e molti non se la sentono di specializzarsi in branche poco attrattive e con condizioni lavorative peggiori».


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