«Cara Giorgia, la storia di mia figlia insegna che non conta quanti genitori ci sono ma che cosa fanno» – La videointervista

Papà di Alba da cinque anni, l’assessore al Welfare di Napoli ha spiegato a Open come affronterebbe il tema delle adozioni a tavola con Meloni

La lettera che Luca Trapanese ha recitato su TikTok, rivolta a Giorgia Meloni, è rimbalzata dai cellulari ai giornali. L’assessore al Welfare di Napoli, 45 anni, ha sfruttato la sua visibilità sui social per porre l’attenzione sul tema delle adozioni da parte di famiglie monogenitoriali. «Cara Giorgia Meloni, ho adottato Alba da papà single e ora siamo una famiglia felice. L’ho potuto fare perché è una bimba con grave disabilità. È un’enorme assurdità che in Italia per un bimbo disabile sia sufficiente un solo genitore e per gli altri ce ne vogliano due sposati e questo va cambiato. Vieni a trovarci, sei una mamma anche tu, e vedrai che siamo una famiglia esattamente come lo sono tutte le altre. Ti facciamo anche la pizza». Su Instagram, Trapanese si descrive così: «Sono un padre single innamorato di sua figlia». Open l’ha intervistato per conoscere meglio la sua posizione sul tema delle adozioni da parte di famiglie monogenitoriali e omogenitoriali.


«Molto spesso la mia scelta viene strumentalizzata – racconta -, perché viene detto che ho fatto un bel gesto di carità avendo salvato una bambina. Io non ho salvato nessuna bambina. Io avrei scelto di adottare un figlio disabile anche se fossi stato eterosessuale e avessi avuto una compagna, potendo accedere alle adozioni come tutte le coppie. Sono cresciuto nella disabilità e sono consapevole di cosa significa avere un figlio disabile. La mia scelta era fondata sul desiderio di paternità, forte, che credo sia pari al desiderio di maternità, è un istinto, ma anche sulla consapevolezza che potevo essere genitore di un figlio disabile perché ero preparato». Luca Trapanese è da cinque anni papà adottivo di Alba, bambina con la sindrome di Down.


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