La bimba ha diritto a due mamme anche dopo la separazione: la sentenza del giudice di Bari

Il tribunale pugliese ha negato la cancellazione del nome della madre non genetica dal certificato di nascita della figlia

«Deve essere tutelato l’interesse della minore, che deve poter fruire del diritto di essere mantenuta, istruita, educata e assistita moralmente da entrambe che persone che considera di fatto suoi genitori e che hanno concorso alla sua nascita sulla scorta di un progetto genitoriale condiviso». È con questa motivazione che il Tribunale civile di Bari ha negato la cancellazione del nome di una delle due mamme, quella senza legami genetici, presentata dopo la separazione delle due donne. Come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, l’istanza era stata presentata dai nonni della bambina, i genitori della madre che aveva dato il proprio ovulo, con il supporto della stessa donna. La motivazione era la «mancanza di un legame biologico tra la madre intenzionale e la minore». L’atto di nascita della bambina, nata nel 2017 negli Stati Uniti in maternità surrogata, riporta il nome di entrambe le madri, nonostante solo una delle due presenti un legame genetico (e non biologico) con la figlia. Secondo i giudici baresi, anche alla luce della separazione delle due donne, non c’è motivo di attuare alcuna modifica sul registro di stato civile del Comune di Bari. In altre parole, i nomi di entrambe le madri continueranno ad apparire sul certificato di nascita della minore. Una decisione che, spiegano i giudici baresi, è stata presa anche sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale del 2021: «Il consenso alla genitorialità e l’assunzione della conseguente responsabilità nella formazione di un nucleo familiare dimostra la volontà di tutelare l’interesse del minore alla propria identità affettiva, relazionale, sociale e a mantenere il legame genitoriale acquisito nei confronti di entrambi i genitori, eventualmente anche in contrasto con la verità biologica della procreazione».


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