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La mossa di Kadyrov, truppe speciali cecene attorno alla centrale nucleare: «Occupiamo punti strategici di Zaporizhzhia»

12 Settembre 2022 - 22:02 Ygnazia Cigna
L'annuncio del leader ceceno arriva dopo che i media russi hanno annunciato una controffensiva ucraina su larga scala per riconquistare la regione con il più grande impianto nucleare in Europa

«Le forze speciali cecene del reggimento Akhmat stanno occupando tutte le postazioni strategiche nella regione di Zaporizhzhia». Sono le parole del leader Ramzan Kadyrov che è tornato a elogiare le abilità dei suoi soldati, ricordando la battaglia di Mariupol. Sembra quindi essere questa la «sorpresa» di cui aveva avvertito nelle ore precedenti, poco dopo aver annunciato il ritorno in campo del suo esercito. «In precedenza, vi ho sempre detto di aspettare buone notizie e dopo le mie parole le avete sempre avute. Quindi, ora, siate pazienti e aspettatevi grandi risultati dai nostri combattenti in prima linea», aveva detto il leader ceceno. E le notizie non hanno tardato ad arrivare.

La minaccia di un’offensiva su larga scala

Solo poche ore fa, però, sembrava che russi e ucraini stessero volgendo verso un accordo. O almeno questa era la fotografia della realtà diffusa dall’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il direttore Rafael Grossi aveva infatti diffuso che vi erano buoni segnali per la creazione di una zona di sicurezza nella centrale nucleare e che erano già iniziate le consultazioni in merito. «Discutiamo di varie caratteristiche tecniche, tra cui il perimetro di questa safe zone e quello che vedo è che le due parti cooperano con noi e fanno domande, molte domande», ha detto Gross. Secondo le analisi dei media russi la mossa di Kadyrov potrebbe essere legata all’arrivo di un’offensiva su larga scala di Kiev. L’agenzia di stampa russa Tass riferisce infatti che le armate di Kiev la starebbero preparando nell’area della centrale e dei valichi. Stanno trasferendo artiglieria potente, inclusi obici M777, in grado di colpire con precisione bersagli lontani decine di chilometri e sistemi di lancio multiplo. A riferirlo è Vladimir Rogov, presidente del movimento “Siamo insieme alla Russia”, in onda sulla tv nazionale.

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