La stretta sugli elettrodomestici nella bozza del piano Ue per il razionamento dell’energia

La riduzione arriverà con un taglio su 3 o 4 ore al giorno. L’orario candidato a partire dalle 18. Il taglio della potenza dei contatori e i possibili problemi per lavatrici, forni e lavastoviglie

Oggi la Commissione Europea a Strasburgo comincia a discutere il Piano europeo per la riduzione dei consumi di energia elettrica e gas. E con l’ok, previsto per mercoledì 14, per i cittadini europei usare due elettrodomestici in contemporanea in alcune ore della giornata potrebbe diventare di fatto impossibile. L’Unione segnalerà una cifra mensile di riduzione del consumo che dovrebbe aggirarsi intorno al 10%. Ogni paese dovrà rispettarla. Ma spetterà ai governi scegliere il modo per attuarla. Tra le ipotesi circolate nei giorni scorsi c’è quella della riduzione della potenza dell’elettricità nelle case private. Che però secondo il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sarebbe difficile da attuare. Visto che non tutti i cittadini europei hanno i contatori di nuova generazione in casa.


Il taglio dei consumi

Nella bozza della proposta si legge che la riduzione – obbligatoria – dovrebbe risultare da un taglio su 3 o 4 ore per giorno lavorativo in media. Ovvero quelle che normalmente corrispondono alle ore di picco dei consumi. E che vengono individuate normalmente dalle 18 in poi. La fascia – si legge ancora nella bozza – può includere anche «la generazione di elettricità da fonti rinnovabili». Ma gli Stati membri avranno un margine di discrezionalità. Che si estende anche agli ambiti di applicabilità del taglio ai consumi. Il pacchetto seguirà l’iter ex articolo 122 dei Trattati, che non richiede unanimità. Il meccanismo proposto da Bruxelles non prevede controlli a tappeto e sanzioni. Al contrario del piano italiano, che in ogni caso per ora sembra escludere le multe per i privati.


Come abbiamo spiegato, una delle ipotesi prevede l’utilizzo dei contatori intelligenti installati in gran parte delle abitazioni private. Gli smart metering – ovvero i sistemi che consentono la telelettura e la telegestione dei contatori di energia elettrica, acqua e gas – possono ridurre l’erogazione dell’energia agendo sulla potenza dell’elettricità erogata. La riduzione dovrebbe arrivare nelle ore tra le 8 e le 19. Ma l’orario di partenza candidato alla riduzione dovrebbe essere quello delle 18. Ovvero quello in cui normalmente si rientra in casa e si mettono in funzione gli elettrodomestici. Ma sulla scelta dell’orario i singoli stati manterranno una discrezionalità.

Cosa succede agli elettrodomestici

Cosa succede agli elettrodomestici con la riduzione di potenza? Tecnicamente potrebbe diventare difficile utilizzarne due in contemporanea. Soprattutto quelli più energivori come la lavastoviglie e la lavatrice. Se verrà attuata la riduzione di potenza il contatore potrebbe “scattare”. Rimane però il problema degli strumenti “salva-vita”. Ovvero di quei macchinari che servono per le terapie domiciliari anche d’emergenza. Già oggi però le compagnie elettriche hanno a disposizione una mappa di chi li ha dichiarati sul territorio. I contatori intelligenti, in questo caso, dovrebbero escludere grazie a una “deroga” chi li ha in casa. La Repubblica spiega oggi quali sono gli elettrodomestici che consumano di più:

  • il condizionatore ha un consumo medio di 425 kWh l’anno e un costo medio di 120 euro;
  • il frigorifero ha un consumo medio di 305 kWh l’anno e un costo di 80 euro;
  • il phon ha un consumo medio di 290 kWh l’anno e un costo di 75 euro;
  • la lavatrice e il forno a microonde hanno un consumo medio di 240 kWh l’anno e un costo di 63 euro;
  • la lavastoviglie ha un consumo medio di 240 kWh l’anno e un costo di 63 euro.

Il ministro Cingolani ha però spiegato ieri che quelle su una eventuale azione per limitare la potenza elettrica agendo sui contatori digitali «sono indiscrezioni che ho sentito. Ma in ministeriale (ovvero nelle riunioni informali dei ministri dell’energia, ndr) non se ne è parlato». Secondo il ministro «dal punto di vista tecnico nutro qualche dubbio, non tutti i cittadini europei hanno un contatore digitale». E quindi ci sarebbe «la necessità di una infrastruttura capillare che raggiunga tutte le famiglie europee». Cingolani auspica piuttosto «una moral suasion sull’uso delle elettricità nelle fasce corrette e su un corretto uso degli elettrodomestici è ragionevole. Ma credo che questo lo facciano già i cittadini».

Elettricità e gas: 1889 euro in più l’anno

Intanto i consumatori di Assoutenti sostengono che senza interventi efficaci nel 2023 la bolletta media annua di luce e gas per una famiglia tipo potrebbe raggiungere quota 5.266 euro. Con una maggiore spesa su base annua di circa 1.889 euro a nucleo. Anche con la riduzione dei consumi. «In attesa di conoscere le variazioni delle tariffe per l’ultimo trimestre del 2022 – spiega il presidente Furio Truzzi – per l’anno in corso una famiglia si ritrova a pagare in media 2.558 euro per luce e gas. Con il prezzo del gas che ha sfiorato i 300 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam e l’escalation dell’energia, le bollette sono destinate ad aumentare ancora. E ai livelli attuali dei prezzi la stessa famiglia arriverà a pagare nel 2023 un totale di 5.266 euro: 3.052 euro per il gas, 2.214 euro la luce».

L’associazione ha realizzato una guida pratica che spiega voce per voce i possibili risparmi che si possono ottenere in bolletta modificando le proprie abitudini. Per quanto riguarda l’energia elettrica:

  • sostituendo tutte le lampadine presenti in casa con lampadine Led a risparmio energetico si risparmierebbero 32 kwh all’anno;
  • scegliendo solo elettrodomestici ad alto risparmio energetico (classe A+++) si risparmierebbero 150 kwh all’anno;
  • con un consumo intelligente degli elettrodomestici (funzionamento a pieno carico, accensione nelle ore serali a tariffa ridotta, ecc.) si risparmierebbero 56 kwh all’anno;
  • attraverso le schermature alle finestre e il miglioramento dell’isolamento termico si risparmierebbero 30 kwh all’anno;
  • con lo spegnimento quotidiano degli apparecchi in standby e delle luci nelle stanze non utilizzate si risparmierebbero 130 kwh all’anno.

In totale il risparmio stimato sarebbe di 163 euro annui a famiglia.

Foto copertina da: Luce-Gas

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