Gli hacker di Kiev prendono il controllo del sito del Gruppo Wagner: «Abbiamo tutti i vostri dati, la vendetta è inevitabile»

Il ministro della Trasformazione digitale ucraino: «Ogni carnefice, assassino e stupratore dovrà affrontare una severa punizione»

«L’esercito informatico ucraino ha ottenuto tutti i dati personali dei mercenari del Gruppo Wagner hackerandone il sito web». È quanto comunicato su Telegram il ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov. Il ministro ucraino ha poi aggiunto: «Abbiamo tutti i dati personali dei mercenari! Ogni carnefice, assassino e stupratore dovrà affrontare una severa punizione. La vendetta è inevitabile!». Sul sito del gruppo Wagner è infatti comparso un banner con un annuncio: «L’esercito informatico ucraino è qui. Ora siamo in possesso di tutti i dati presenti sul sito. Benvenuti in Ucraina. Vi aspettavamo».


Cos’è il Gruppo Wagner

Il gruppo Wagner è costituito da mercenari che stanno combattendo anche in Ucraina al fianco delle forze armate russe. Il gruppo è formato soprattutto da ex militari, ex poliziotti ed ex agenti di sicurezza russi, mentre altre componenti sono costituite da mercenari stranieri provenienti da altri Paesi, in particolare dalla Serbia. Si stima che il gruppo sia costituito da circa 10 mila uomini, che già nel 2014 affiancarono la Russia per la conquista della Crimea, per poi spostarsi nella regione del Donbass, dove si unirono alle forze filo-russe che dal 2014 si battono per annettere la regione dell’Ucraina orientale alla Russia. Il gruppo è guidato Dmitry Valeryevich Utkin, ex tenente colonnello del Gru, il servizio d’informazione delle forze armate russe, e grande ammiratore di Heinrich Himmler, il fondatore delle SS naziste.


Il gruppo infatti è espressione del neopaganesimo russo, ispirato al popolo Rus di era precristiana, e che comprendeva le popolazioni che attualmente sono situate nella penisola scandinava, in Bielorussia, in Russia e in Ucraina. Alla base del “culto” c’è la purezza del sangue e della razza, a cui si aggiunge l’antisemitismo e il ricorso continuo alla simbologia nazista. Non esistono, al momento, prove esplicite di collegamento del gruppo Wagner e del suo comandante con il presidente russo Vladimir Putin, ma nel corso degli anni le offensive russe e le operazioni del Gruppo Wagner sono andate nella stessa direzione, come nel caso della guerra in Siria, in Libia, oltre a diverse operazioni in Paesi dell’Africa, tra cui Mozambico, Repubblica Centrafricana e Mali.

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