Alluvione Marche, il papà di Mattia verso l’esposto in procura: «Non si può morire di pioggia»

Tiziano si domanda perché non è scattata l’allerta meteo nonostante altri Comuni vicini «stavano già sott’acqua»

«Non è possibile nel 2022 morire per una pioggia». Tiziano Luconi padre di Mattia, il bambino di 8 anni travolto dall’esondazione del fiume Nevola dopo l’alluvione del 15 settembre e trovato morto otto giorni dopo a 13 km di distanza, presenterà un esposto in Procura. «Non voglio che succeda mai più», ha detto in un’intervista al Corriere della Sera, «non voglio che altri Mattia vengano sacrificati in questo modo». Mattia e sua madre Siliva erano usciti insieme dal finestrino dell’auto che, trascinata dal fiume, si stava riempiendo d’acqua. Fango e detriti, però, li aveva fatti separare. Silvia è sopravvissuta, Mattia, invece, come altre 11 persone, è stato ucciso. Il padre Tiziano vuole capire perché non era scattata l’allerta meteo: «Ad Arcevia, a Cantiano, già dalle 19:20 stavano sott’acqua», tutti piccoli paesi dell’Anconetano poco distanti da San Lorenzo in Campo, dove abita la famiglia Luconi: «Se qualcuno mi avesse avvisato in tempo del pericolo, non avrei mai fatto uscire Silvia e Mattia da casa alle 20 di sera».


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