Lo stop dell’Europa a Giorgia Meloni sul reddito di cittadinanza: «Non potete abolirlo, salva i poveri»

Il commissario al Welfare Schmidt: gli imprenditori che non trovano occupati? Bisogna cumulare il reddito con il sussidio

Il reddito di cittadinanza non va abolito. Bisogna applicarlo meglio. In tutte le zone d’Italia. Mentre la premier Giorgia Meloni studia come cambiare il sussidio, arriva dall’Europa un monito inedito. A parlare in un’intervista a La Stampa è Nicolas Schmit, lussemburghese e commissario al lavoro. «Io credo che il reddito di cittadinanza corrisponda più o meno allo schema che proponiamo noi perché prevede l’integrazione nel mercato del lavoro. Dopodiché ci sono anche quelli che pensano che il reddito universale incondizionato sia la soluzione. Dare una somma ai cittadini e dire: “Fatene ciò che volete”, a prescindere dal fatto che lavorino o meno. Ci sono stati esperimenti simili in Canada e in Finlandia. Ma queste esperienze non hanno portato risultati. Io sono assolutamente contrario».


Nicolas Schmidt e il sussidio

«Ciò che proponiamo noi è diverso. Il reddito minimo deve esser parte di politiche sociali attive più ampie. Può funzionare solo se ti prendi cura delle persone», sostiene Schmit nel colloquio con Marco Bresolin. Per il commissario l’abolizione del reddito di cittadinanza proposta da FdI non è la soluzione: «Ma se lo aboliamo poi che si fa? Che facciamo con chi non ha alcun reddito? Li mandiamo tutti dalla parrocchia? Non va abolito. Ma ciò che è importante è che sia legato a politiche di accompagnamento e di inclusione nel mercato del lavoro». Infine, sugli imprenditori che si lamentano perché non trovano addetti e incolpano il reddito: «Si tratta di una questione che abbiamo affrontato nella nostra raccomandazione. Su questo io sono estremamente schietto perché credo che la gente sia molto razionale. Se uno inizia a lavorare, anche per un periodo limitato, e questo gli fa perdere il suo reddito minimo, a un certo punto si interroga: perché devo andare a lavorare? Credo che serva un approccio molto più flessibile: lo stipendio deve poter essere cumulato, almeno per un certo periodo. Questo sarebbe un incentivo ad accettare un lavoro e probabilmente a mantenerlo».


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