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Università, giovani tutor per sostenere gli studenti più fragili – Il progetto

03 Ottobre 2022 - 19:51 Redazione
Nato in pandemia per contrastare gli effetti della didattica a distanza forzata, il Tutoring Online Program (TOP) di Fondazione Cariplo cerca nuove leve per l'edizione 2022-2023

Giovani che aiutano altri giovani a vincere grandi fragilità, soprattutto quando in gioco c’è il futuro. È il programma TOP (Tutoring Online Program), il progetto di tutoraggio universitario nato nel 2020 in piena pandemia, quando i ricercatori dell’Università Bocconi e di Harvard, con la collaborazione della Statale di Milano e della Bicocca hanno cercato un modo per sostenere un momento di alta complessità anche per tutti i giovani universitari. L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di contrastare il fenomeno della perdita di competenze acuitosi a causa della pandemia e del passaggio forzato alla didattica a distanza. Giovani volontari e volontarie hanno deciso di mettere a servizio dei colleghi le proprie competenze e capacità in un percorso di tutoraggio che solo nel 2021-2022 ha ottenuto oltre 600 studenti e studentesse beneficiari. Il loro miglioramento nel rendimento scolastico è stato pari all’effetto di 9 mesi di apprendimento.

L’intuizione di rafforzare l’idea e applicare il servizio sulla propria area di territorio anche per l’anno 2021-2022 è stata della Fondazione Cariplo che, in collaborazione con l’Università Bocconi, Milano-Bicocca e il partner Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, è riuscita a formare centinaia di giovani tutor e a coinvolgere nell’iniziativa oltre cento istituti scolastici. Ora il percorso di sostegno continua con la nuova edizione 2022-2023: il primo passo sarà quello di reclutare quanti più giovani aspiranti tutor possibili e garantire loro un corso di formazione ad hoc, a cura dell’Università Milano-Bicocca, su principi pedagogici e metodologici della relazione di tutoring e sulla didattica delle discipline. Le 12 Università coinvolte nella nuova edizione del progetto cercheranno a partire dal mese di novembre nuovi tutor volontari per raggiungere ancora più ragazze e ragazzi in situazioni di fragilità.

Come si diventa tutor

Per accedere alla possibilità di diventare dei tutor basterà dare un’occhiata al sito dedicato al progetto TOP o a quello del Centro Italiano Aiuto all’Infanzia. Le 12 Università coinvolte nella nuova edizione del progetto cercheranno a partire dal mese di novembre nuovi tutor volontari per raggiungere ancora più ragazze e ragazzi in situazioni di fragilità. Verrà garantito loro un corso di formazione ad hoc, a cura dell’Università Milano-Bicocca, su principi pedagogici e metodologici della relazione di tutoring e sulla didattica delle discipline. Dall’edizione 2021-22, per completare l’abilitazione al ruolo di tutor, è poi obbligatoria un’ulteriore formazione dedicata alla Child Protection Policy. Si tratta di linee guida predisposte al fine di garantire la sicurezza delle relazioni online tra tutor e tutee. Inoltre, sempre nell’ottica di garantire qualità e sicurezza al tutoraggio, i tutor possono fare affidamento per tutta la durata del programma sui Supervisori, delle figure senior che li supportano nella gestione della relazione con i minori, i genitori e gli insegnanti. «Poter vedere negli occhi di un ragazzo la soddisfazione e la gratitudine per averlo supportato nel percorso scolastico è bellissimo», racconta Valentina, una delle giovani che ha aderito al progetto come tutor.

La lotta alla povertà digitale

Nella nuova edizione del progetto, l’obiettivo sarà anche quello di contrastare la povertà digitale. «Sono ancora molti, infatti, i ragazzi e le ragazze che, in mancanza di adeguata strumentazione digitale, restano esclusi da una dimensione importantissima di apprendimento e relazione», spiegano gli organizzatori. Nell’edizione 2021-22 grazie alla collaborazione con TechSoup Italia, più di 530 computer e quasi 200 pacchetti connessione sono stati donati agli studenti e alle studentesse che ne hanno fatto richiesta. Per la prossima edizione verranno messi a disposizione fino a 450 dispositivi per contrastare la mancanza di strumentazione digitale.

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