Lo schiaffo dell’Opec+ alla Casa Bianca, maxi-taglio alla produzione del petrolio: «Così si allineano alla Russia»

La decisione dei produttori di greggio del Medio Oriente punta a mantenere alti i i prezzi, favorendo anche Mosca, tra i grandi esportatori a livello globale

L’Opec+ ha deciso di tagliare la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno, come già proposto dal comitato tecnico del cartello e anticipato dai media americani. Si tratta di un taglio doppio rispetto a quanto preannunciato nei giorni scorsi, quando si prevedeva una riduzione a un milione di barili. La decisione dei produttori del Medio Oriente ha scatenato la protesta degli Usa, che ora accusa di «un allineamento» dell’organizzazione con la Russia, come ha tuonato la portavoce della Casa Bianca Karline Jean-Pierre: «È chiaro che la con la sua decisione di oggi, l’Opec+ si sta allineando con la Russia. È un errore». La riduzione decisa dall’Opec+ è un vero e proprio schiaffo agli Stati Uniti, che da giorni cercavano di fare pressione su Kuwait, Arabia Saudita e Emirati arabi per evitare quello che gli analisti americani valutavano come un «disastro totale». Secondo il Wall Street Journal, la diminuzione dell’offerta di petrolio da parte del’Opec+ porterà a un aumento delle quotazioni a livello globale. Un effetto che aiuterà inevitabilmente la Russia, grande esportatore di greggio. La mossa mina anche i piani del G7, che preparava un tetto al prezzo del petrolio russo sul mercato globale. Già oggi 5 ottobre, le borse europee hanno accusato il colpo, chiudendo tutte in rosso: Francoforte cede l’1,2% con il Dax a 12.518 punti. Parigi perde lo 0,9% con il Cac 40 a 5.985 punti e Londra lo 0,47% con il Ftse 100 a 7.052 punti. E non ultima Milano che lascia a fine giornata l’1,52%.


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