Banda 18 contro 17: la guerra delle baby gang a Roma tra risse organizzate e agguati a ragazzi con la sindrome di Down

Un’inchiesta della procura dei minori della Capitale: due gruppi si fronteggiano per le strade. E si fanno giustizia da soli

C’è la Banda 18, che su Whatsapp riunisce un centinaio di ragazzi. Le zone frequentate sono Garbatella ed Eur. Ma c’è anche la Banda 17, che invece viene da Roma Nord. Sono le protagoniste della maxi-rissa al Pincio che risale al 10 aprile 2021. Ma anche dell’aggressione con trappola nei confronti di un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Finita in una diretta su Instagram. Un’inchiesta della procura dei minori della Capitale oggi racconta il fenomeno delle baby gang a Roma. Partendo dall’appuntamento di villa Borghese dell’aprile scorso. In cui gruppi di ragazzini si sono incontrati per «sfondarsi di botte». La rissa, fa sapere oggi Il Messaggero, verrà successivamente raccontata sul gruppo Whatsapp come un’impresa memorabile.


«Se semo già menati a Villa Borghese»

«C’erano almeno 30 camion delle guardie, ‘npoi capì, li avemo pestati e semo scappati». E ancora: «È partita pure ‘na coltellata». Un altro ragazzino confessa: «Io ho tirato ‘na bottiglia». Il 14 aprile, pochi giorni dopo, i bulli organizzano un altro incontro: «Sabato se appicciamo de brutto con tutto il centro, i 17». Un amico ha paura delle indagini: «Ve se bevono», cioè «vi arrestano». Ma un altro insiste: «Se semo già menati a Villa Borghese». La situazione precipita il mese dopo, quando arriva il pestaggio del ragazzo affetto da sindrome di Down. A quel punto alcuni giurano vendetta. E si formano le alleanze: «Torre Maura sta con me, il Tmb sta con me, Corviale e Ostia pure». Il 2 maggio una delle bande organizza un pestaggio nei confronti di una persona che identificano come pedofilo. «Nel video ‘nse vede ma javemo rotto naso, labbro e ‘n’occhio», dicono ancora in chat. Dove circolano anche video di minorenni nude. E se ne chiedono, anche parlando di ragazze che conoscono. Uno dei componenti invia il file di una ragazza in topless che balla. Ma ci sono anche racconti: «Due estati fa sono stata ricattata e ho mandato delle foto mie ai miei ex, e anche un video senza reggiseno… volevo essere accettata… loro le hanno fatte girare, le hanno visti quasi tutti, mi arrivavano insulti… ho provato ad ammazzarmi e sono finita in coma».


Il ragazzo picchiato

Il Corriere della Sera di Roma racconta un’altra vicenda che vede protagonista una delle due baby gang. Il 2 maggio 2021, in zona Ostiense a Roma, un gruppo di minorenni picchia un 17enne con sindrome di Down dopo averlo attirato con un tranello. La baby gang riprende il pestaggio e diffonde via WhatsApp foto e video. Pugni in viso, calci e spinte. «Hanno iniziato a picchiarmi e dopo qualche minuto sono scappati», racconta la vittima. Che si farà curare escoriazioni ed ecchimosi. Senza sapere per quale motivo sia finito sotto tiro.

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