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A un anno dall’assalto alla Cgil, l’ex Forza Nuova Castellino non si pente: «Orgoglioso di quel giorno»

08 Ottobre 2022 - 18:52 Redazione
L'ex leader di Forza Nuova deve ancora affrontare il processo con le accuse di devastazione aggravata in concorso e resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata per l'irruzione del 9 ottobre 2021 nella sede del sindacato

A un anno dall’assalto alla sede della Cgil a Roma, l’ex leader di Forza Nuova Giuliano Castellino non si pente, anzi rivendica quell’irruzione commentando il corteo organizzato oggi 8 ottobre dal sindacato. Proprio contro la manifestazione organizzata dalla Cgil di Maurizio Landini, Castellino rimprovera che non stanno manifestando: «contro la guerra, il precariato ma contro Castellino e non si sa cosa, perché alla fine il processo sta dimostrando quello che è successo un anno fa. A qualcuno fa comodo raccontare la loro versione – continua l’ex di Forza Nuova – gli fa comodo lo scontro destra e sinistra». «Innanzitutto siamo ancora qua – aggiunge Castellino che ha partecipato a un convegno intitolato «Unire la resistenza» – Noi siamo qui a dire quella che per noi è la verità sul 9 ottobre che non è la propaganda di Landini contro i lavoratori. Il 9 ottobre sono stati 100mila gli italiani che hanno manifestato per il lavoro e la libertà, schiacciati dall’apartheid del Green Pass. Io sono orgoglioso di essere parte di quella giornata ma la gente non venne lì per “Castellino” o per appartenenza a dei gruppi».

I processi e le condanne

Da quel 9 ottobre 2021 a oggi, Castellino proprio da quel processo che ricordava ne è uscito con una condanna con rito abbreviato a sei anni, per i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale aggravata. C’è poi il procedimento con rito ordinario che vede imputati i principali responsabili dell’assalto, tra cui anche Castelino, che è accusato di devastazione aggravata in concorso e resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata. In questo filone principale, Castellino così come Roberto Fiore avevano ottenuto prima i domiciliari, poi sono tornati a piede libero con obbligo di firma dopo la decisione del gup a luglio scorso.

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