L’accusa della Francia agli Stati Uniti sul gas: «Lo vende a un prezzo quadruplicato»

L’attacco di Bruno Le Maire e i conti sulla dipendenza energetica

Il ministro dell’Economia francese all’attacco degli Stati Uniti. Bruno Le Marie durante un dibattito all’Assemblea Nazionale di Parigi ha accusato gli Usa di vendere il loro Gnl «a un prezzo quattro volte più alto rispetto agli industriali americani». Perché «un indebolimento economico dell’Europa non è nell’interesse degli Stati Uniti». E quindi «dobbiamo trovare rapporti economici più equilibrati tra i nostri alleati americani e il continente europeo». Mentre la Commissione europea sta lavorando «a passo spedito» per arrivare a presentare molto presto una nuova comunicazione sull’energia. Con proposte per ridurre i prezzi di gas ed elettricità, trainati anche dalla guerra della Russia in Ucraina. Il gas degli Stati Uniti fa parte del piano italiano per svincolarsi dalla dipendenza energetica nei confronti della Russia. Ma, spiega oggi Il Fatto Quotidiano, un report della società Refinitiv dice che gli Usa hanno inviato all’Europa nei primi sei mesi dell’anno il 68% del loro export di Gnl. In totale 39 miliardi di metri cubi di metano da rigassificare. Sottraendolo ad Asia e America Latina. A cui era destinato. E i prezzi? Ad inizio luglio Reuters riportava prezzi medi di 34 dollari per milioni di unità termiche britanniche (mmBtu) contro i 30 dell’Asia e i 6,12 dollari del gas Usa. I prezzi sono raddoppiati rispetto al 2021. In estate sono ulteriormente saliti, fino al livello folle di quasi 60 dollari per mmBtu in Europa. Poi sceso di recente in zona 38 dollari. Sempre secondo Refinitiv, a settembre – dopo un parziale calo estivo – i flussi verso l’Europa sono ripartiti su livelli altissimi. A un prezzo di 57,8 dollari nell’Ue e di 8 dollari negli Usa.


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