Ue, l’intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C’è la deroga per la Motor Valley italiana

Chi produce fino a 10 mila veicoli l’anno potrà continuare a vendere auto tradizionali

L’Ue ha raggiunto un’intesa finale che conferma lo stop alla vendita di auto inquinanti dal 2035. L’intesa è stata raggiunta ieri in tarda serata nel cosiddetto Trilogo, l’incontro tra Eurocamera, Consiglio Ue e Commissione Europea. Il testo deve ancora essere approvato dal Europarlamento e dal Consiglio Ue, ma la strada è tracciata: significa che fra meno di 13 anni, i veicoli che producono emissioni inquinanti – ovvero tutti quelli dotati di motore a combustione interna – non potranno essere venduti. Nel testo è stata inserita una deroga ai piccoli produttori. Chi fabbrica fino a 10 mila veicoli all’anno è infatti esente.


I sussidi dell’Ue

L’emendamento va incontro ai produttori di auto di lusso della Motor Valley dell’Emilia-Romagna, dove hanno sede marchi come Ferrari, Maserati, Pagani e Ducati. Il testo prevede delle tappe di valutazione. Ogni due anni il progresso fatto dai produttori e dal mercato verrà valutato, includendo il quanto fatto nello sviluppo di veicoli a zero emissioni, ma anche gli effetti sull’impiego, sull’efficienza energetica dei veicoli e sulla loro prezzo, sia da nuovi che da usati. Nel 2026 l’accordo – secondo una clausola al suo interno – potrà essere rivisto per adattarlo a potenziali nuove premesse. Ci sono anche degli obiettivi intermedi, entro il 2030, infatti, i produttori di auto dovranno aver ridotto del 55% le emissione della nuove auto immesse sul mercato, e del 50% quelle dei veicoli commerciali. Inoltre, l’Unione prevede di attivare un fondo di transizione dedicato ai dipendenti del settore che arriverà dopo «una precisa valutazione delle esigenze finanziarie», ha affermato il presidente della Commissione Ambiente dell’Europarlamento Pascal Cafin, che ha definito questa «una decisione storica». Inoltre, spiega Cafin, nel 2023 una nuova legge «accelererà la diffusione delle flotte aziendali».


Il compromesso sui limiti di CO2

L’avvicinamento all’accordo è stato complicato. A giugno, la maggioranza si era spaccata. Parte dell’emiciclo voleva che la riduzione al 2035 fosse del 90% anziché completa, ma alla fine Ppe e S&d sono giunti a un compromesso. Il Consiglio Ue, inoltre, rende noto che gli incentivi normativi a emissioni basse o nulle verranno mantenuti fino al 2030. Ciò significa, in sostanza, che se un produttore raggiunge una soglia prestabilita di veicoli a emissioni zero, in cambio potrà rispettare limiti di emissioni meno severi. Questa percentuale è stata alzata, al 25% per le auto e al 17% per i furgoni fino al 2030.

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