Loggia Ungheria, assolto anche in appello il pm di Milano Storari: non fu reato dare i verbali di Amara a Davigo

Il magistrato era accusato di rivelazione del segreto di ufficio in concorso con l’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, a cui aveva consegnato i verbali dell’avvocato Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria

È stato assolto a Brescia anche in appello il pm di Milano Paolo Storari, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio per il caso dei verbali di Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria. Nello stesso procedimento è imputato in concorso anche l’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, che a differenza di Storari che ha scelto il rito abbreviato, è giudicato con rito ordinario. Già lo scorso aprile, Storari era stato assolto dal gup Federica Brugnara, dopo il processo di primo grado sempre con rito abbreviato. La procura bresciana aveva impugnato la decisione del gup e nell’ultima udienza aveva chiesto 5 mesi e 10 giorni per Storari, con la sospensione condizionale e la non menzione. Nell’aprile 2020, il pm milanese aveva consegnato a Davigo i verbali a suo dire per autotutelarsi dalla presunta inerzia dei vertici della procura di Milano sulle indagini. La difesa aveva sempre sostenuto che Storari si fosse rivolto all’ex consigliere del Csm, considerandolo tra i massimi esperti in materia di circolari del Consiglio superiore della magistratura. Un gesto quindi in autotutela che secondo l’avvocato Paolo Della Sala, confermato dalla Corte d’Appello di Brescia, «non costituite reato».


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