Le accuse russe contro Londra: «Loro dietro gli attacchi a Sebastopoli: presto pubblicheremo le prove»

Per l’ambasciatore russo il Regno Unito avrebbe fornito alle forze di Kiev droni sottomarini per sabotare il Nord Stream

Continuano le minacce russe nei confronti di Londra, accusata di aver orchestrato l’attacco contro il quartier generale della flotta di Mosca a Sebastopoli. Durante un’intervista a Sky News, l’ambasciatore russo nel Regno Uniti Andre Kelin è tornato sulla vicenda, ribandendo di «avere le prove» del presunto coinvolgimento britannico. L’intenzione del Cremlino sarebbe quella di «renderle pubbliche molto presto, forse oggi, o forse domani». Per il funzionario russo non ci sono dubbi: «il coinvolgimento c’è stato» e si tratta, anche, di «un coinvolgimento profondo e quindi pericoloso». Questa mattina – venerdì, 3 novembre – Il ministero degli Esteri russo aveva contestato al Regno Unito la «partecipazione di specialisti militari britannici nell’addestramento delle forze ucraine a scopo di sabotaggio» nel Mar Nero e nel Mar d’Azov. Deborah Bronnert, ambasciatrice britannica a Mosca, era stata ricevuta al ministero degli Esteri. L’accusa che Mosca aveva rivolto al governo britannico è di aver aiutato l’esercito ucraino nell’attacco contro il quartier generale russo avvenuto lo scorso sabato a Sebastopoli, in Crimea. «Siamo in possesso di informazioni che dimostrano che la Marina britannica ha fornito droni sottomarini alla parte ucraina», si leggeva in una nota del ministero degli Esteri russo, che precisava inoltre come l’addestramento di sommozzatori ucraini per il combattimento si sia svolto sulla base di un accordo siglato tra Gran Bretagna e Ucraina nel settembre 2020. Secondo il Cremlino, queste presunte azioni da parte della Gran Bretagna potrebbero portare a «una escalation della situazione e provocare conseguenze imprevedibili e pericolose». La responsabilità di questa escalation, aveva poi aggiunto il ministero degli Esteri russo, «ricadrà interamente sulla parte britannica».


Le accuse sull’attacco al Nord Stream

L’ambasciatore russo nel Regno Unito ha anche ribadito il presunto coinvolgimento britannico nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream. In mattinata il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolaj Patrushev, aveva affermato che «il fatto che il 26 settembre l’allora premier Liz Truss aveva scritto al segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken, un messaggio dove si leggeva tutto è stato fatto» un minuto dopo l’esplosione del gasdotto, rappresenterebbe la prova del sabotaggio. Patrushev lo aveva detto in mattinata durante una riunione dei segretari dei Consigli di sicurezza dei paesi della Csi (Comunità degli Stati indipendenti), citando come fonte un tweet dell’imprenditore tedesco-finlandese Kim Dotcom: «I russi sapevano che la Gran Bretagna aveva fatto saltare in aria gli oleodotti», aveva scritto Kim sul social network senza rivelare le sue fonti. Inoltre, secondo Patrushev i principali beneficiari degli attacchi terroristici al Nord Stream sarebbero gli Stati Uniti. Ria Novosti, che aveva dato la notizia in mattinata, ha riferito che l’imprenditore Kim Dotcom è il fondatore dei servizi di file hosting Megaupload e Mega. In questo momento vive in Nuova Zelanda ed è accusato dall’FBI di racket, riciclaggio di denaro e frode. Gli Stati Uniti, infatti, hanno chiesto alla Nuova Zelanda di estradarlo. Ma lui si è opposto in tribunale.


Mosca: «Non useremo armi nucleari nel conflitto»

Sulla posizione di Mosca per quanto riguarda l’utilizzo dell’arma nucleare nel conflitto, l’ambasciatore russo ha sottolineato in serata ai microfoni di Sky News che «la guerra nucleare non può essere vinta e non dovrebbe mai essere combattuta. E ci atteniamo fermamente a questa affermazione». Le parole di Andre Kelin fanno eco a quelle pronunciate ieri, mercoledì 2 novembre, dal ministro degli Esteri russo che – con una nota – aveva fatto sapere che ipoteticamente «la Russia avrebbe consentito una reazione utilizzando armi nucleari esclusivamente in risposta all’aggressione con l’utilizzo di armi di distruzione di massa o ad un’aggressione con armi convenzionali quando l’esistenza stessa dello Stato è minacciata». Ma nonostante Mosca abbia poi confermato la propria adesione al «principio di inammissibilità» di una guerra nucleare, gli Stati Uniti hanno fatto sapere di «essere preoccupati» del possibile uso di armi nucleari da parte del Cremlino. «Siamo stati chiari fin dall’inizio – aveva detto ieri il funzionario della Casa Bianca, John Kirby –. Le parole della Russia sul potenziale uso delle armi nucleari sono preoccupanti e le prendiamo sul serio. Continuiamo a monitorare ma al momento non vediamo indicazioni che la Russia si stia preparando per tale uso», aveva concluso.

Foto di copertina: ANSA | L’attacco contro il quartier generale della flotta di Mosca a Sebastopoli

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