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Fedez racconta com’è cambiata la sua vita dopo il tumore: «Ho ancora problemi. Chi l’ha detto che bisogna essere per forza migliori?»

13 Novembre 2022 - 20:00 Redazione
Il cantante riferisce di avere ancora difficoltà nella digestione e fa una riflessione sulla narrazione che viene fatta quando si supera una malattia

Il rapper Fedez torna a parlare della sua malattia raccontando quali sono le conseguenze che ancora subisce del tumore al pancreas. «Vivo assolutamente bene oggi, anche se ho ancora problemi di tipo gastrico, di digestione. Il mio pancreas, o meglio quel che ne rimane, non produce più abbastanza enzimi e sono costretto ad assumerli prima di mangiare». Così è iniziato il racconto del cantante al talk «Brutto male addio» a Il Tempo della salute di Milano. Sono diversi i punti che ha toccato nel suo intervento. Ci ha tenuto a fare una riflessione sulla narrazione che si crea dopo che una persona ha superato una malattia. «Si crea una sorta di imperativo a essere migliori. Ma chi lo ha detto che uno per forza deve essere migliore?», ha esortato l’influencer al microfono. «Il pensiero – spiega – che ho fatto io è questo: se non sono migliorato, forse sono ancora peggio di prima. E lì subentra un senso di colpa che non dovrebbe esserci perché non è detto che dalla malattia bisogna uscire migliori». E aggiunge: «Se si è stronzi si può anche rimanere benissimo stronzi come prima, senza che per questo subentri un senso di colpa».

«Sono stato comunque fortunato»

Su come sia cambiata la sua vita dopo il tumore, Fedez ha detto: «È presto per tirare le somme». Ma spiega che ha ancora alcune difficoltà nella digestione. «Devo cercare di mangiare lentamente, cosa che mi riesce difficilissima, ma rispetto quello a cui andavo incontro, è un grande lusso», ha detto spiegando che ora fa molta attenzione alla sua alimentazione. Infine, ci ha tenuto a ribadire che «nel momento in cui scopri di avere una malattia c’è una rigerarchizzazione delle tue priorità ma non è sempre detto che ci si ricordi per sempre di un’esperienza così traumatica, è un esercizio che bisogna fare per capire quanto si è stati fortunati».

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