Vertice di 3 ore Xi-Biden: «Taiwan linea rossa da non superare. No ad armi nucleari in Ucraina» – Il video

Durante l’incontro, il primo da quando Biden è stato eletto alla Casa Bianca, i due presidenti hanno parlato anche di Corea del Nord, diritti umani ed economia globale

Taiwan, Ucraina, Corea del Nord ed economia globale sono stati i temi al centro del primo faccia a faccia tra Xi Jinping e Joe Biden da quando quest’ultimo è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Una discussione «schietta», quella tra Washington e Pechino, che vogliono allentare le tensioni tra i due Paesi: «Dobbiamo gestire le differenze ed evitare che la competizione sfoci nel conflitto – ha detto il presidente Usa -. Come leader delle due principali economie del mondo, dobbiamo gestire la competizione dei nostri Paesi». Il Segretario di Stato americano Antony Blinken volerà presto in Cina proprio per ribadire il nuovo corso dei rapporti diplomatici. Pur spiegando che sul piano economico i due Paesi continueranno a «competere in modo vigoroso», Biden ha sottolineato che bisogna evitare a ogni costo una nuova guerra fredda con Pechino, e come Xi sia sembrato disposto a trattare su alcuni punti, «aperto a fare compromessi». Secondo il leader cinese, il mondo «è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme»: i successi dell’uno e dell’altro sono opportunità, non sfide, «le relazioni tra Cina e Usa non dovrebbero essere un gioco a somma zero, in cui una parte supera la competizione o prospera a spese dell’altra».


Ucraina: no ad armi nucleari

Le sfide sono tante. Un punto su cui entrambi sono d’accordo riguarda la guerra tra Russia e Ucraina: l’uso di armi nucleari è da escludere categoricamente. Xi si è detto «estremamente preoccupato» per quanto sta accadendo. «Conflitti e guerre non producono vincitori, non c’è soluzione semplice a una questione complessa, il confronto tra i principali Paesi deve essere evitato», sono le riflessioni del presidente cinese, che chiede una ripresa dei negoziati: «sosteniamo e attendiamo impazienti la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina e auspichiamo anche che Usa, Nato e Ue dialoghino con la Russia». Della stessa opinione il presidente Usa: «Una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e non potrà mai essere vinta».


Taiwan, la linea rossa di Pechino

Su Taiwan la Casa Bianca ha ribadito che si oppone ad azioni «aggressive e coercitive», ma con Xi Jinping i margini sono molto stretti. Taiwan «è al centro degli interessi fondamentali della Cina – fanno trapelare fonti diplomatiche di Pechino – e costituisce il fondamento politico delle relazioni Cina-Usa: è la prima linea che non deve essere superata». Per il leader cinese, Taipei rimane una questione interna cinese: non può esserci pace né stabilità con l’indipendenza dell’isola da Pechino. Chiunque cerchi di dividere Taiwan dalla Cina «violerà gli interessi fondamentali della nazione cinese: il suo popolo non lascerà assolutamente che ciò accada». Sulla questione Taiwan però, gli Usa hanno usato parole rassicuranti. Nonostante la nettezza delle dichiarazioni di Xi, secondo la Casa Bianca «la Cina non ha un’intenzione imminente di invadere Taiwan». Biden ha poi chiesto al suo omologo di incoraggiare la Corea del Nord ad «agire in modo responsabile», così da evitare qualsiasi rischio di escalation nell’area. Tra i temi affrontati, anche quello dei diritti umani. In una nota, la Casa Bianca sottolinea di aver espresso preoccupazione per le «pratiche della Cina» in Xinjang, Tibet e Hong Kong.

«Uno scambio di opinioni sincero e schietto»

L’incontro tra i due è durato circa tre ore. Il leader cinese è stato il primo a raggiungere l’hotel di Nusa Dua, a Bali, dove erano state sistemate le bandiere di Cina e Usa per l’incontro tra i due capi di Stato. Biden è arrivato poco dopo, stringendo la mano a Xi e posando per la foto di rito. «È un piacere rivederti dall’ultima volta del 2017 – ha detto Xi -. Dobbiamo trovare il giusto corso delle relazioni attraverso scambi schietti». Dopo i saluti a cronisti e fotografi, i due leader si sono avviati verso la sala dell’incontro vero e proprio, dove le due delegazioni hanno discusso diversi punti all’ordine del giorno, a partire dalla guerra in Ucraina e dal futuro dell’isola di Taiwan. «L’attuale situazione delle relazioni Cina-Usa non è in linea con gli interessi fondamentali dei due Paesi e dei due popoli, né è in linea con le aspettative della comunità internazionale», ha detto Xi Jinping.

Secondo il leader di Pechino, Cina e Stati Uniti «dovrebbero svolgere il ruolo di indicare la direzione e trovare la corretta rotta del loro sviluppo». Per questo, ha concluso Xi, «vorrei avere uno scambio di opinioni sincero e approfondito», con l’obiettivo di «riportare le relazioni Cina-Usa sulla strada di uno sviluppo sano e stabile, a beneficio sia dei Paesi che del mondo». Sulla stessa linea anche il presidente degli Stati Uniti. «Mi impegno a mantenere aperte le linee di comunicazione tra me e te», ha assicurato Biden. In qualità di leader delle due nazioni, ha aggiunto il presidente Usa, «condividiamo la responsabilità di dimostrare che Cina e Stati Uniti possono gestire le differenze, impedire che la concorrenza diventi qualcosa vicino a un conflitto e trovare modi per lavorare insieme su questioni globali urgenti, che richiedono la nostra cooperazione».

Le due delegazioni

Ad accompagnare le delegazioni due team all’insegna della diplomazia e dell’economia. Biden è stato affiancato dal segretario di Stato Antony Blinken, dal segretario al Tesoro Janet Yellen, dal Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, dall’ambasciatore Usa a Pechino Nicholas Burns e dall’esperto zar di strategie asiatiche Kurt Campbell. Il presidente cinese, invece, ha schierato la prima linea di “lealisti” che ad ottobre gli ha affidato un inedito terzo mandato alla guida del Partito Comunista Cinese. Tra loro c’erano Ding Xuexiang, capo dell’Ufficio Generale del Pcc, e il ministro degli Esteri Wang Yi, promosso nel Politburo e destinato a guidare la diplomazia del partito. Presente anche He Lifeng, entrato a ottobre nel Politburo, candidato al ruolo di consigliere economico di Xi.

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