Regionali Lazio, il M5S si ribella al candidato che piace a Conte: «Ha lavorato per Alemanno e voleva gli inceneritori»

Livio De Santoli, già candidato dai 5 stelle alle scorse elezioni politiche – un civico d’area – a detta di molti esponenti grillini non sarebbe l’uomo giusto per succedere a Nicola Zingaretti

Appena il suo nome ha cominciato a circolare come possibile candidato del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio, le chat degli attivisti sono esplose. Livio De Santoli, già candidato dai 5 stelle alle scorse elezioni politiche – un civico d’area – non sarebbe l’uomo giusto per succedere a Nicola Zingaretti. Almeno questo sostiene la base grillina: la Repubblica scrive che gli esponenti locali del partito, una volta scoperto che il prorettore della Sapienza ha lavorato – a titolo gratuito – per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, si sono ribellati. Un motivo in più l’ha fornito il Piano di azione per l’energia sostenibile scritto per la giunta di centrodestra. In quel programma, l’accademico vedeva nel futuro della Capitale la costruzione di diversi termovalorizzatori: «È possibile provvedere a realizzare centri di termovalorizzazione dei rifiuti di piccola dimensione». Una posizione, a distanza di nove anni, difficile da giustificare, visto che la rottura con il Partito democratico per le Regionali ha tra le sue ragioni anche la scelta dei Dem di sostenere Roberto Gualtieri nella costruzione del termovalorizzatore capitolino.


De Santoli, che di Giuseppe Conte è diventato un fedelissimo, avrebbe cambiato idea sulla questione termovalorizzatori. «Questa notizia delle chat impazzite è stata fatta uscire da alcuni membri del Movimento contrari alla sua candidatura», dice a Open una fonte di livello del mondo pentastellato. Forse perché è considerata una candidatura debole, forse perché ci sono piani per spingere qualche altro nome. E nella rosa dei papabili da contrapporre al Pd e al Terzo polo, prima che al centrodestra, potrebbe rientrare Ignazio Marino. L’ex sindaco Dem, scaricato dal Nazareno quando ancora era in carica, sarebbe tentato dal riscatto sul territorio laziale. In occasione della candidatura di Gualtieri a primo cittadino, si era tolto qualche sassolino dalla scarpa attaccando il Pd, nello specifico la leadership romana del partito. «Il Pd di Gualtieri ha ricandidato in Comune gli stessi che mi tradirono», disse. Infine, altro nome sul tavolo sarebbe quello di Massimiliano Smeriglio, europarlamentare indipendente ed ex vicepresidente della Regione Lazio. Eletto a Bruxelles nella lista Pd, si è sempre mosso a sinistra del Nazareno.


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