Ucraina, i russi tornano a bombardare Kiev. «Esplosioni anche su Leopoli, Kharkiv, Chernihiv e Mikolaiv» – Il video

Un centinaio i missili piovuti su tutto il Paese, secondo fonti ucraine: è il raid aereo più massiccio da oltre un mese

Le sirene antiaeree sono tornate a suonare in tutte le regioni dell’Ucraina. Come riporta il portavoce dell’Aeronaurica militare Yuriy Ignat all’Ukrainska Pravda, sarebbero «un centinaio» i missili russi lanciati in territorio ucraino solo nella giornata di oggi. Un numero che supererebbe addirittura il massiccio raid aereo lanciato dal Cremlino il 10 ottobre scorso, quando sull’Ucraina erano caduti 83 missili in un giorno. «Le infrastrutture critiche sono il loro primo obiettivo. Ma, sfortunatamente, i missili hanno colpito anche edifici residenziali», sottolinea Ignat. Diverse le città colpite dal raid missilistico russo. Tra queste, c’è anche Kiev, con il sindaco Vitali Klitschko che ha denunciato su Telegram il danneggiamento di due edifici residenziali da parte di missili russi. Il primo cittadino ha confermato la presenza di vittime, mentre oltre metà dei cittadini della capitale si trova ora senza elettricità per un black out di emergenza. Secondo la ricostruzione del Kyiv Independent, le esplosioni sarebbero avvenute intorno alle 14 (ora italiana) e avrebbero coinvolto il quartiere di Pechersk. Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, ha condiviso su Telegram un video che mostra i due edifici colpiti. «I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto diversi missili sopra Kiev. Medici e soccorritori sono sul posto», ha precisato il sindaco di Kiev.


A Leopoli «colpite infrastrutture energetiche critiche»

Altri attacchi missilistici russi hanno coinvolto, oltre alla capitale, anche le regioni di Chernihiv e Mykolaiv, dove i governatori hanno invitato i cittadini a nascondersi nei rifugi sotterranei. Secondo le autorità locali ucraine, sono state segnalate diverse esplosioni anche nelle regioni di Kharkiv e Leopoli. Dura la risposta di Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino, alla nuova ondata di attacchi russi. «La Russia risponde al potente discorso di Zelensky al G20 con un nuovo attacco missilistico – commenta Yermak su Twitter -. Qualcuno pensa seriamente che il Cremlino voglia davvero la pace? Vuole obbedienza. Ma alla fine i terroristi perdono sempre». In seguito ai raid aerei, diverse regioni ucraine hanno subìto interruzioni alle reti elettriche. Il governatore di Leopoli Maksym Kozytskyi ha detto su Telegram che sono state colpite «infrastrutture energetiche critiche», con interruzione dell’elettricità e del segnale per la telefonia mobile.


La condanna degli Stati Uniti

Tra i primi a condannare pubblicamente la nuova offensiva russa contro l’Ucraina sono stati gli Stati Uniti. Jake Sullivan, consigliere della Sicurezza della Casa bianca che, in una comunicato ufficiale ha reso noto che «Gli Stati Uniti condannano con fermezza gli ultimi attacchi missilistici della Russia contro l’Ucraina, che sembra abbiano colpito edifici residenziali a Kiev e altri siti in tutto il paese», sottolineando che «mentre i leader si incontrano al G20 la Russia continua a a minacciare vite e distruggere infrastrutture critiche per l’Ucraina». E nella nota, il consigliere alla Sicurezza statunitense ribadisce che «gli Stati Uniti e i loro Alleati continueranno a fornire a Kiev ciò di cui ha bisogno per difendersi, compresi i sistemi di difesa aerea: resteremo a fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario». Al contempo, anche il segretario di Stato americano Antony Blinken, in un tweet, ha sottolineato: «Il presidente Zelensky ha dimostrato ancora una volta la sua leadership oggi, pronto a intraprendere vie diplomatiche verso una giusta fine della guerra iniziata dalla Russia. La risposta della Russia è stata un’altra ondata di missili. Questi attacchi non fermeranno la volontà dell’Ucraina: saremo dalla parte dell’Ucraina per tutto il tempo necessario».

La risposta dell’Unione Europea

Dopo gli Usa, è arrivata la condanna anche da parte dell’Unione Europea. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al termine del Consiglio Difesa a cui hanno preso parte anche il ministro della Difesa ucraino, Andriy Zahorodniuk, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha sottolineato che dal 24 febbraio scorso, giorno in cui è iniziata l’offensiva russa contro l’Ucraina, «Kiev ha già recuperato il 50% dei territori occupati da Mosca». Borrell ha rimarcato che «sui fronti orientale e meridionale dell’Ucraina, l’attrezzatura fornita dall’Unione Europea e dagli Usa alle forze armate di Kiev si sta rivelando straordinariamente utile», in particolare «i sistemi di difesa aerea, capaci di fare la differenza» proprio contro i raid come quello avvenuto oggi.

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