Le Regioni a Roma per un confronto con Calderoli. Il Pd critica il ministro, Zaia rilancia: «Chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione»

Contro la proposta leghista si è schierato duramente il governatore De Luca: «È una condanna a morte del Sud»

Non si sono sciolti i nodi relativi alla bozza di Roberto Calderoli per implementare l’autonomia regionale. La proposta del ministro per gli Affari regionali – definita come un appunto e non un disegno di legge – è stata fortemente osteggiata dal Partito democratico, ma ha anche trovato resistenze nelle Regioni meridionali governate dal centrodestra. Luca Sammartino, delegato di Renato Schifani alla Conferenza delle Regioni che si è tenuta oggi, 17 novembre, dichiara: «La Sicilia e il Sud devono recuperare il gap e i livelli di assistenza e poi discuteremo di autonomia differenziata». Più aggressivi i toni del presidente della Campania, Vincenzo De Luca: «L’ipotesi Calderoli condanna a morte il Sud». Gli fa eco tutto il suo partito. In una nota, il responsabile Enti locali del Nazareno, Francesco Boccia, afferma: «La bozza del ddl Calderoli non rispetta lo spirito e i principi indicati dalla Costituzione». Il tema che porta il Mezzogiorno a frenare l’intraprendenza autonomista delle Regioni del Nord è quello dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni.


Si tratta dei servizi essenziali connessi ai diritti civili e sociali. A partire dal 2001, ovvero da quando è stato riformato il titolo V della Costituzione, lo Stato avrebbe l’obbligo di individuare quali servizi essenziali bisogna garantire a tutti i cittadini e con quali standard minimi di adeguatezza. Tuttavia, materie come il trasporto pubblico, l’istruzione e l’assistenza sociale non sono mai state definite. Se in ognuno degli 8 mila comuni italiani è garantito un ufficio anagrafe – in questo caso la definizione dei Lep è implicita nella legge già vigente -, molti altri servizi essenziali continuano a essere erogati in modo disomogeneo nei diversi territori italiani. Quando saranno determinati i Lep, lo Stato dovrà farsi carico di livellare ogni servizio ritenuto essenziale in ogni zona dell’Italia e ciò comporterà un aggravio nella spesa pubblica.


«La vicenda dei Lep è presto detta: è prevista dalla Costituzione, se non si sono fatti non è per colpa di chi vuole l’autonomia, ma è colpa dello Stato che non se li è dati. Noi siamo i primi a tifare perché i Lep si facciano, ma non non si deve dire che l’autonomia non si fa per i Lep. Facciamoli subito». Così Luca Zaia, presidente leghista del Veneto e tra i principali sponsor dell’autonomia regionale. «Chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione – aggiunge -. L’autonomia unisce i Paesi, il centralismo li disgrega». La proposta di Calderoli e di cui si è parlato durante la Conferenza delle Regioni trova tra i principali contestatori il pugliese Michele Emiliano, secondo cui la bozza di lavoro «non consente al parlamento di incidere sull’intesa. La bozza Calderoli, violando la Costituzione, dice che se una Regione e il governo fanno un’intesa su competenze e finanziamenti, il parlamento non può mettere bocca ma può solo dire sì o no, come se fosse un trattato internazionale – e conclude -. Lo stesso ministro ha detto che non è una bozza, ma è un appunto, e allora lasciamo perdere questo appunto».

Tra i Dem, un segnale di apertura arriva dal presidente dell’Emilia-Romagna: «Ho apprezzato che Calderoli abbia detto che la bozza è ritirabile perché non c’è una posizione del governo. Comunque nessuno è contro l’autonomia, ma per proseguire e trovare un accordo si devono realizzare delle condizioni precise, che sono una legge quadro e la definizione dei Lep e poi bisogna togliere dal tavolo la scuola», dice Stefano Bonaccini. Sulla stessa scia dell’ex presidente della Conferenza delle Regioni, il governatore della Toscana Eugenio Giani: «Sono anni che questo percorso va avanti e procederà, perché è già nei fatti. Noi abbiamo già delle forme di auto-organizzazione per dare maggiori benefici ai cittadini», afferma.

A tirare le somme dell’incontro di oggi tra i presidenti di Regione e Calderoli è Massimiliano Fedriga: «C’è stata una discussione positiva all’interno della Conferenza. Ci sono state prese di posizione che hanno sottolineato alcune criticità da dover risolvere, ma nessuno ha fatto barricate. Ho visto un clima positivo da parte di tutti, con sfumature diverse, ma c’è la volontà di andare verso un processo di autonomia e anche finalmente di attuazione dei Lep», chiosa il presidente della Conferenza.

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