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Flavio Briatore, niente risarcimento dallo Stato per la vendita del suo yacht: aveva chiesto 12 milioni di euro

17 Novembre 2022 - 22:46 Redazione
La Corte di appello di Genova ha rigettato la richiesta dell'imprenditore

Non è certamente l’ultima parola sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’imprenditore, una sua imbarcazione stimata quasi 20 milioni di euro e lo Stato italiano. Il Force Blue, uno yacht di 63 metri, fu sequestrato a Flavio Briatore nel 2010 mentre si trovava al largo di La Spezia, insieme all’allora moglie Elisabetta Gregoraci e il figlio Nathan Falco, perché l’ex manager Renault era accusato di aver evaso oltre tre milioni di euro sull’Iva. Condannato a 18 mesi, Briatore era stato poi assolto e il giudice aveva deciso per il dissequestro del natante. Troppo tardi però. Nonostante il processo fosse ancora in corso, a fine 2020 a Briatore fu notificato il decreto di vendita giudiziale, a causa degli elevati costi di gestione per la giustizia italiana. Il Force Blue fu battuto all’asta per circa 7 milioni, acquistato dall’amico Bernie Ecclestone. Così, una volta dichiarato innocente, Briatore non ha ricevuto indietro il maxi yacht ma la somma incassata dallo Stato. Troppo poco, secondo l’imprenditore piemontese, che aveva fatto valutare la barca per 19 milioni di euro. E così ha proceduto a un nuovo ricorso, questa volta per avere dallo Stato la differenza tra quanto già ricevuto e quanto stimato: 12 milioni, appunto. Nonostante il parere favorevole della Procura generale, la Corte di appello di Genova ha rifiutato la richiesta di Briatore. «È significativo che gli stessi brokers operanti a livello internazionale nel settore della nautica che avevano astrattamente stimato il prezzo di una possibile vendita in 15 milioni di euro», spiegano la decisione i giudici, «abbiano poi raccomandato – sulla base delle caratteristiche concrete del natante, del suo marchio non rinomato e da ricondurre ad un cantiere che ha cessato l’attività, del tempo necessariamente limitato per procedere alla vendita giudiziale senza incorrere in ulteriori perdite, a fronte di un periodo normalmente impiegato di circa 12-18 mesi – di fissare un prezzo di vendita non superiore ai 7 milioni di euro».

Foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

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