Roma, stuprò due studentesse straniere: arrestato un tassista 34enne. Il gip: «Aveva pianificato tutto»

Nell’ordinanza il presunto aggressore, Antonio Macrì, viene delineato come una persona totalmente incapace a controllare i propri istinti

È il tassista Antonio Macrì l’uomo di 34 anni che è stato arrestato per aver violentato due studentesse straniere nel quartiere Trastevere a Roma. Gli stupri sarebbero avvenuti il 14 ottobre scorso e a poca distanza dagli appartamenti universitari dove entrambe le ragazze studiavano. Gli agenti del commissariato di Trastevere sono arrivati a identificare l’uomo romano grazie alle denunce sporte dalle vittime e alle varie testimonianze raccolte. Una volta individuato e fermato, le indagini – coordinate dalla Procura di Roma – hanno infine portato a una misura cautelare nei confronti del 34enne. Nell’ordinanza del gip della Capitale viene rilevato il pericolo che l’indagato possa commettere reati simili. E aggiungono un dettaglio: «Le modalità rivelano una accurata programmazione, favorita dalla conoscenza dei luoghi derivante dalla professione di tassista svolta».


La ricostruzione di quanto accaduto

Nel documento della custodia cautelare viene fatta una prima ricostruzione di quanto accaduto: «Macrì ha parcheggiato il taxi non distante dell’università americana, proprio in attesa dell’arrivo di qualche studentessa, non potendo spiegare la sua presenza in prossimità dell’istituto in piena notte, appostato dietro i cassonetti». Poi, vedendo le due giovani donne «non ha esitato ad approfittare delle loro condizioni fisiche. Avevano evidentemente bevuto come da entrambe dichiarato e come risulta dalle immagini acquisite, e che dunque con più fatica e meno lucidità avrebbero potuto opporsi all’aggressione». Nell’ordinanza il 34enne viene delineato come una persona totalmente incapace a controllare i propri istinti. Profilo che sembra trovare conferma nella seguente dinamica: Macrì «non si è placato con la violenza perpetrata ai danni della prima vittima, ma è proseguita con l’altrettanto grave abuso in danno della seconda, e ciò nonostante la consapevolezza che la prima stesse registrando un video e scattando foto». Il 34enne in passato era già stato indagato per reati simili, da cui poi venne processato e assolto in primo grado. L’attuale indagine sulle violenze ai danni delle due studentesse è stata coordinata dall’aggiunto Michele Prestipino e dal sostituto Daniela Cento.


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