Berlino, incursione degli ecoattivisti sulla pista dell’aeroporto: voli bloccati – Il video

Tutti i decolli e gli atterraggi dallo scalo sono stati sospesi a causa dell’ostruzione della rampa

Alcuni attivisti per il clima del collettivo tedesco Letzte Generation («Ultima Generazione») hanno invaso la pista dell’aeroporto di Berlino senza autorizzazione. A causa della protesta, tutti i decolli e gli atterraggi erano stati sospesi, ma la situazione è stata ripristinata nel giro di poche ore. Sul sito FlightRadar24 si vedevano diversi aerei muoversi in circolo in attesa di poter tornare ad atterrare. Nei video pubblicato sulla pagina Twitter di Letzte Generation si vedono alcuni giovani tagliare le reti che delimitano i confini della pista dell’aeroporto per poi introdursi nell’area a spostarsi su una bicicletta, bloccando il traffico aereo. Altri si siedono a terra, e vi incollano, mostrando uno striscione di protesta su cui campeggia la scritta: «Was, wenn die regierung da nicht im griff hat» (in italiano: «E se il governo non avesse la situazione sotto controllo?»). A un certo punto gli attivisti vengono raggiunti da una volante della polizia. In seguito a una conversazione con gli agenti ripresa nel video, gli attivisti riprendono ad aggirarsi per la pista, che rimane vuota a causa del fermo dei velivoli. Il collettivo aveva informato della protesta in una conferenza stampa, e – riporta la testata locale Rbb – avvisato la polizia appena prima di fare irruzione nell’area dello scalo. Oltre alla pista, sono state bloccate anche le strade d’accesso all’aeroporto con dei sit-in degli attivisti in mezzo alla carreggiata.


Sul proprio sito, Letzte Generation spiega la regioni della protesta: «L’aereo non è un mezzo di trasporto per la gente comune. La maggior parte delle persone – circa l’80% della popolazione mondiale – non ha mai volato. L’1% più ricco della popolazione mondiale è responsabile di circa metà delle emissioni derivanti dal settore dell’aviazione. E il governo continua a sovvenzionare il settore con miliardi di euro ogni anno».


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