Casamicciola, Musumeci al parlamento: «Sono 900 gli edifici colpiti dalle frane». Renzi sui condoni: «Conte si vergogni»

Il ministro per la Protezione civile tiene un’informativa urgente prima alla Camera e poi al Senato

I vigili del fuoco lavorano ancora, in via Celario, per cercare i quattro dispersi della frana dello scorso sabato, 26 novembre, a Casamicciola Terme. Contemporaneamente, in Aula alla Camera, il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, tiene una informativa urgente sulla tragedia. Ieri sera, 30 novembre, il Dipartimento che fa capo al ministro ha nominato Giovanni Legnini commissario straordinario per Ischia. «Allo stato attuale, risultano interessati dalle frane a Ischia circa 900 edifici», spiega il ministro. Dopo aver rivolto un pensiero alle otto vittime finora accertate, Musumeci fa il resoconto delle condizioni di salute delle altre persone coinvolte: cinque le persone rimaste ferite, di cui una è ricoverata al Cardarelli di Napoli in gravi condizioni. «All’ultimo aggiornamento disponibile, sono circa 290 le persone che hanno trovato sistemazioni in alberghi o altre strutture autonomamente trovate». La notte tra il 25 e 26 novembre, lo ricorda anche il ministro, il bollettino prevedeva un livello di rischio arancione per il dissesto idrogeologico. Subito dopo le frane causate dalle forti piogge, «il dispiegamento dei soccorsi è stato immediato: sono intervenute squadre dei vigili del fuoco, anche già presenti sull’isola, con 100 unità, un elicottero dell’Aeronautica e uno dell’Esercito, 200 unità delle forze dell’ordine, 10 persone dell’Enel e la colonna mobile della Protezione civile della Campania».


Al momento, si è deciso di tenere chiusi tutti gli istituti scolastici dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Almeno fino al 4 dicembre, «poiché la riapertura delle scuole comporterebbe disagi sulla circolazione», ricorda Musumeci. Il ministro per la Protezione civile divulga ai deputati i dati relativi alle piogge: cumulate precipitazioni superiori ai 140 mm in 24 ore, «quattro stazioni pluviometriche hanno registrato in 24 ore 161 mm a ischia, a Piano Liguori 148 mm, sul Monte Epomeo 143 mm. L’intensità maggior fra l’una di notte e le 5 di mattina raggiungendo cumulate di oltre 100 mm in due ore, più che sufficienti a innescare le colate di detrito, che si sono rivelate fatali». Nei prossimi giorni, poi, il ministro del governo Meloni spiega che continueranno i controlli sugli edifici interessati dalla calamità. Si potrà, così, definire meglio i confini della zona rossa.


Ad ora, sulle 900 unità abitative sono state controllate 272: «Le strutture danneggiate e inagibili sono 45, 56 quelle agibili ma esposte a rischio esterno, e 162 le strutture agibili. Durante i controlli sono state rilevate 191 criticità gravi», aggiunge il ministro. «Quello che è accaduto ci obbliga ad approfondire non solo le cause ma anche quello legato a un sistema normativo realmente integrato ed efficiente sul piano della prevenzione dei rischi. Una strategia di intervento – parlo di possibili rimedi – che consenta di agire lì dove è necessario e urgente e che ha come presupposto essenziale un quadro completo della previsione del rischio. Non si può immaginare la prevenzione se prima non c’è uno strumento di previsione».

Musumeci si sofferma su tale strumento di previsione: «Si chiama Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Il Piano è stato avviato nel 2016 presso il ministero dell’Ambiente, presentato informalmente nel 2018, ma da allora la commissione Vas non ha dato il proprio parere definitivo. Il paradosso è che quando il piano sarà varato di fatto sarà già superato. Quindi per prima cosa serve un Piano nazionale aggiornato di previsione». Infine, chiudendo l’informativa urgente, Musumeci sorvola sulla dibattuta questione dell’abusivismo edilizio: «Il tema del triste e diffuso fenomeno dell’abusivismo edilizio, e di quanto questo possa essere causa o concausa della calamità, è un tema che non può essere più eluso – conclude -. Sulla tragedia di Ischia, la procura di Napoli ha aperto fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti. Il Dipartimento della Protezione civile e tutta l’amministrazione dello Stato sono pronti a fornire alla magistratura partenopea tutta la collaborazione necessaria».

Renzi: «C’è una responsabilità grande come una casa di Giuseppe Conte»

Musumeci ripete l’informativa anche a Palazzo Madama, alle 11.30. Inizia il dibattito tra i senatori. Per il Terzo polo, Matteo Renzi interviene accusando direttamente Giuseppe Conte: «Sul presente la pensiamo tutti allo stesso modo, non c’è una divisione fra destra e sinistra, c’è la condivisione del dolore e c’è grande solidarietà con le forze dell’ordine e con i soccorritori. Ma sul passato non si può pensare di definire sciacallaggio quella che è una tesi politica. Non si può dire che siamo stati dalla stessa parte, ci sono state ragioni politiche anche legittime a sostenere in quest’aula le ragioni del condono. Di fronte a quello che è successo, prendetevi le vostre responsabilità – afferma il leader di Italia Viva, rivolgendosi verso i banchi del Movimento 5 stelle -. Quattro anni fa – ricorda – quest’Aula ha discusso del condono e dell’abusivismo edilizio a Ischia e non doveva farlo perché quel governo guidato da Conte aveva un articolo, l’articolo 25, che non c’entrava niente con le questioni di Genova. Quel provvedimento di legge è stato portato dal governo guidato da Giuseppe Conte, vicepremier Luigi di Maio, vicepremier Matteo Salvini, aveva un articolo 25 che si chiamava “procedure di condono” e che non c’entrava niente col decreto legge Genova. Il mio gruppo ebbe la forza di dire “togliete quel riferimento al condono di Ischia e noi voteremo a favore”».

«Oggi c’è chi ci viene a dire con atteggiamento sofista che quello non era un condono. Se voi dite che è da sciacalli dire che chi volle quel condono ha fatto del male a Ischia, dateci pure degli sciacalli, noi diciamo che c’è una responsabilità grande come una casa di Giuseppe Conte e del suo governo. Se avete sbagliato quattro anni fa chiedete scusa e ripartite». Avviandosi a chiusura, Renzi alza il tono: «L’abusivismo uccide, urlavamo quattro anni fa, e ci dicevate che era un ambientalismo da salotto. L’abusivismo uccide, replichiamo oggi, e se avete sbagliato quattro anni fa non arrampicatevi sugli specchi, chiedete scusa e ripartite, anziché continuare a fare quello che avete fatto in queste ore, cari amici dei Cinque stelle – e conclude -. Chi ha votato il condono ci risparmi ipocrisie e, mi rivolgo a Giuseppe Conte, almeno per qualche istante si vergogni».

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