Ischia, di nuovo frane e allerta meteo prorogata: «54 famiglie non hanno ancora lasciato le loro case»

Il commissario Legnini: le forze dell’ordine cercano di convincerli

Ancora pericolo frane per Ischia. Verso le 10 di oggi, sabato 3 dicembre, si è verificato uno smottamento lungo la strada che conduce alla spiaggia dei Maronti, nel comune di Barano. Il movimento franoso consiste di diversi metri cubi di terriccio e massi e sono in corso le verifiche sulla staticità dell’intero costone su cui per fortuna non sono presenti abitazioni. Nel frattempo per precauzione le autorità hanno sospeso il transito lungo la strada. Nelle prossime ore si saprà se e quando la strada potrà essere riaperta e consentire perciò agli abitanti della zona dei Maronti di poter circolare liberamente da e per le loro case. Su Ischia intanto la Protezione civile campana ha deciso la proroga dell’allerta meteo con criticità gialla fino alle 16 di domenica 4 dicembre. La situazione di allarme era stata segnalata dagli esperti con l’entrata in vigore dell’allerta dalle 16 della giornata di ieri, 2 dicembre. Mentre cresce la preoccupazione per le prossime ore, il commissario Giovanni Legnini riferisce che 54 famiglie «residenti nella zona rossa di Cassamicciola» non si sono allontanate dalle proprie abitazioni.


Una situazione che desta non pochi timori visto il rischio di ulteriori frane riconosciuto nell’area colpita dall’alluvione lo scorso 26 novembre. «Le forze dell’ordine stanno svolgendo un’opera di convincimento e persuasione», spiega il commissario parlando delle famiglie ancora in casa, facendo riferimento alla notifica dell’ordinanza di evacuazione emessa nella giornata di ieri 2 dicembre. «In caso di allerta meteo gialla o arancione, almeno mille residenti ischitani dovranno abbandonare le proprie abitazioni fino a cessata emergenza», aveva avvertito poche ore fa il prefetto di Napoli Claudio Palomba. Secondo quanto riferito da Legnini al momento sono 341 le persone sistemate in hotel, «comprese quelle sfollate subito dopo la frana». Una novantina hanno notificato di aver trovato autonoma sistemazione, e molte altre, rispetto alle oltre mille potenzialmente interessate, si sono mosse da sole verso famiglie e amici.


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