Qatargate, le tangenti nelle buste con l’immagine di Babbo Natale: «Sembriamo quelli di Ocean’s Eleven»

La “confessione” captata dalle microspie della procura belga

Antonio Panzeri consegnava i soldi dal Qatar in buste con l’immagine di Babbo Natale. Ma la polizia belga aveva piazzato delle microspie nella sua abitazione. E ha registrato gli scambi. Compreso quello con Luca Visentini, numero uno del sindacato europeo. «Sembriamo quelli di Ocean’s Eleven», diceva Panzeri come riporta oggi Repubblica. «Erano cinquantamila euro circa», ha confermato Visentini al giudice Michel Claise. ll sindacalista però ha sostenuto che quei soldi sono stati dichiarati: «Questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internazionale dei Sindacati). L’ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà della ITUC. Per sostenere i costi di viaggio al Congresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o inesistenti. In conformità con le pratiche della ITUC». E ancora: «Ho accettato questa donazione in contanti per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro. E non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione. Non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni. Né di interferire con l’indipendenza dell’Ituc». Claise gli ha creduto e lo ha rilasciato. Anche se nel frattempo gli investigatori belgi hanno chiesto agli italiani se ci siano stati movimenti anomali in quel periodo sui conti del rappresentante della Confederazione. Anche l’altro indagato Francesco Giorgi ha confermato agli inquirenti di aver avuto un ruolo di “cassa”. Gli investigatori continuano ad analizzare telefonini e computer degli assistenti.


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