Afghanistan, i talebani vietano l’università alle donne: i colleghi uomini lasciano l’aula per protesta – Il video

La protesta è avvenuta a Nangarhar in un istituto di medicina, accompagnata dagli applausi delle studentesse ormai escluse dagli atenei

Alcuni studenti uomini di un’università di medicina di Nangarhar, in Afghanistan, hanno abbandonato le lezioni in segno di protesta contro il divieto di andare all’università per le donne imposto dai talebani. Fuori dalla classe hanno assistito diverse studentesse che hanno accolto il gesto con un applauso ai colleghi. Altri studenti hanno continuato la protesta fuori dall’istituto. In Afghanistan, le autorità hanno emesso il divieto per le ragazze a tempo indeterminato e ad annunciarlo è stato il ministero dell’Istruzione superiore con una lettere inviata a tutte le università governative e private del Paese. «Vi informiamo di attuare il citato ordine di sospendere l’istruzione femminile fino a nuovo avviso», si legge nell’informativa firmata del ministro Neda Mohammad Nadeem, ex governatore e comandante militare nominato responsabile dell’Università lo scorso ottobre. L’ennesimo passo indietro che arriva a meno di tre mesi dagli esami di amissione all’università che migliaia di studentesse hanno sostenuto. Nonostante le promesse iniziali, da quando i talebani sono tornati al potere nell’agosto dell’anno scorso le donne sono state escluse progressivamente dalla vita pubblica, politica e dall’istruzione.


Le promesse tradite

Lo scorso maggio le giornaliste televisive sono state costrette a coprirsi il volto per poter andare in onda. Nello stesso mese il governo ha imposto il burqa per passeggiare in pubblico. Infine, la grande promessa tradita a marzo: la non riapertura delle scuole. Gli estremisti al potere avevano annunciato che avrebbero riaperto tutte le scuole sia maschili che femminili, dopo uno stop che durava da 190 giorni, ma poco dopo il governo emanò un rinvio con una giustificazione che sa di pretesto: non erano ancora state progettate le uniformi scolastiche compatibili con l’indicazione della Sharia. Nonostante le repressioni, in più occasioni violente, le donne afghane hanno continuano ad alzare la voce contro il regime oppressivo scendendo in piazza e manifestando dissenso. Ultimo dissenso manifestato in ordine di tempo è stata la protesta di decine di donne della minoranza hazara – un’etnia sciita storicamente perseguitata e oppressa dai Talebani e dall’Isis – scese tra le strade di Kabul contro l’attentato suicida avvenuto lo scorso ottobre in una scuola provocando la morte di almeno 35 persone, gran parte giovani donne.


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