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Rugby, la denuncia dell’azzurro Traoré: «Una banana marcia come regalo di Natale». Poi le scuse dei compagni

22 Dicembre 2022 - 08:43 Redazione
cherif traoré
cherif traoré
Ma lui annuncia che lascerà la Benetton Treviso

In un lungo post su Instagram il giocatore di rugby Chérif Traoré ha raccontato di aver ricevuto dai suoi compagni di squadra della Benetton Treviso una banana marcia come regalo di Natale. Italiano ma originario della Guinea Conakry, Traoré gioca come pilone ed è stato convocato 16 volte in nazionale. Il dono è arrivato durante il cosiddetto rituale del Secret Santa: «Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male è stata vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale. Sono abituato o meglio, mi sono dovuto abituare, a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà».

Dopo la denuncia di Traoré sono arrivate le scuse della società: «Davanti ad episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità. Condanniamo con la massima fermezza ogni espressione di razzismo». E anche quelle del compagno che ha donato la banana. Ma al giocatore non sono bastate: «Mi ha chiesto scusa, ho dovuto accettare perché siamo una squadra e dobbiamo giocare. Ma basta, ho deciso: a fine stagione me ne vado. È già successo altre volte. Ho sempre sofferto. La mia famiglia mi ha sempre chiesto di passarci sopra. Ma adesso non riesco più. In Italia ci sono ancora delle persone che non capiscono che siamo tutti uguali. Quando ho ricevuto la banana, ho guardato i ragazzi dell’Accademia. Mi sono domandato cosa avrebbero pensato di me. Non potevo stare zitto», ha detto a La Stampa.

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