Libia a rischio scissione, le indiscrezioni sull’annuncio oggi di Haftar: i sospetti sulla «mano russa»

Già a inizio dicembre l’ufficiale anti-islamista aveva aperto alla possibilità di una spaccatura del Paese, che potrebbe essere annunciata in un suo discorso previsto oggi a Bengasi

Il generale Khalifa Haftar comandante dell’autoproclamato Esercito Nazionale Libico (Lna) potrebbe annunciare oggi, in occasione dell’anniversario dell’indipendenza libica, una scissione del Cirenaica – la porzione di territorio del Paese più vicina all’Egitto – dal resto della Libia, ovvero la Tripolitania e il Fezzan. Secondo fonti locali, come il Libya Observer, la dichiarazione potrebbe avvenire durante un discorso che il generale, capo dell’esercito nominato dal parlamento di Tobruk, opposto alle istituzioni di Tripoli, terrà oggi a Bengasi. A governare la porzione di Paese che potrebbe distaccarsi sarebbe proprio la giunta militare di Haftar, che pare, potrebbe essere aiutato nell’operazione dei russi, riporta l’Ansa. Da tempo, in effetti, si parla dei legami tra il generale libico e la Russia. Addestrato anche nell’Unione Sovietica, Haftar è il principale partner militare della Russia in Libia. Mosca se ne serve soprattutto per contrastare l’avanzata – anche istituzionale – dell’Islam nel Paese, e trova quindi in Haftar, anti-islamista, un alleato prezioso.


L’anticipazione: «La politica è rimasta ferma troppo tempo»

Già a inizio dicembre, il generale, «re della Cirenaica» aveva menzionato la possibilità di gestire l’est in maniera indipendente, tracciando una roadmap che proseguisse separata dalla capitale Tripoli. Haftar rifiuta la parte della costituzione libica che impedisce ai leader militari di candidarsi alle elezioni e in un discorso ad Agedabia si era riferito ai «timorosi» che vogliono impedire ai militari di correre alle elezioni. «Coloro che si aggrappano al potere non appartengono all’istituzione militare», aveva dichiarato il generale. Aggiungendo che «le soluzioni convenzionali» messe in atto dalla politica si sono rivelate «una perdita di tempo e di fatica». Da tempo i due presidenti della Libia dovrebbero incontrarsi per risolvere lo stallo politico nel Paese e giungere a nuove elezioni, ma ciò ancora non è avvenuto. Tutt’ora, infatti la Libia è sotto la guida di due diversi leader: il premier ad interim Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh, ufficialmente riconosciuto dall’Onu, e Fathi Bashaga (già ministro degli Interni del governo di Fayez al-Sarraj), che ha ricevuto la fiducia da parte del Parlamento a marzo 2022.


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