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Ventimiglia, il bimbo picchiato dal compagno della nonna ha riconosciuto il padre: «Migliora, ma rischia ancora la vita»

30 Dicembre 2022 - 17:39 Redazione
Il piccolo di 6 anni è ricoverato dal 19 dicembre scorso in prognosi riservata all’ospedale Gaslini di Genova dopo essere stato picchiato dal compagno della nonna per avergli disobbedito

Migliorano le condizioni di salute di Ryan, il bambino di sei anni ricoverato dal 19 dicembre scorso in prognosi riservata all’ospedale Gaslini di Genova dopo essere stato picchiato con violenza dal compagno della nonna per aver disobbedito a un suo ordine. A confermarlo è la legale dei genitori del piccolo, Maria Gioffré, secondo la quale «il bambino resta in prognosi riservata e in pericolo di vita, ma è stata diminuita la sedazione». La notizia positiva, però, – continua l’avvocata – è che Ryan «ha riconosciuto il padre che gli ha chiesto se volesse una carezza e lui ha annuito». Sul risvolto giudiziario della vicenda, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Al momento ad essere accusato è il 75enne Luigi C., compagno della nonna, ovvero la madre del padre del bambino, accusata anch’ella di concorso perché avrebbe caricato il bambino in auto per portarlo al papà. L’intera dinamica è ancora in fase di ricostruzione da parte del commissariato di polizia di Ventimiglia: gli agenti, infatti, hanno sentito a lungo i due indagati. Resta da comprendere la motivazione del gesto da parte del compagno della nonna che fino a quel giorno – come riporta Ansa – non aveva mai dato segni di squilibrio. La svolta della vicenda era arrivata il 28 novembre scorso, quando Luigi C. confessò di aver perso la testa dopo aver visto il bambino entrare nella stanza dove l’uomo stava sistemando dei mobili. «Spostavo dei mobili, non mi lasciava lavorare», avrebbe detto il 75enne agli inquirenti. Confessione, però, che secondo gli investigatori non può giustificare un’aggressione così violenta. Nel frattempo, a Ventimiglia tanti cittadini hanno organizzato una raccolta fondi promossa da un amico della famiglia per aiutare i genitori a coprire le spese del soggiorno.

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