Abusi nella Ginnastica, deferita Maccarani. La procura: «Ha provocato disturbi alimentari e psicologici»

La procura federale della Federginnastica ha rinviato a giudizio la direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio e la sua assistente

Dalla giustizia sportiva arriva il primo forte segnale nei confronti della direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio Emanuela Maccarani, rinviata a giudizio dalla procura federale insieme alla sua assistente Olga Tishina. In anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari, la procura della Federginnastica ha deferito le due tecniche, entrambe iscritte nel registro degli indagati lo scorso 29 dicembre per i presunti comportamenti vessatori e abusi psicologici nei confronti di atlete minorenni. «In qualità di Direttrice Tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica, adottava metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità», si legge nell’atto federale rivolto a Maccarani e Tishina di cui Open è entrato in possesso, «in particolare esercitando in maniera impropria la gestione del peso anche di modesta entità, ponendo in essere pressioni psicologiche, in particolare commentando con frasi offensive del tipo “sembri un maialino“, “la pancia ti cresce“, “come fai a guardarti allo specchio” e simili, alla presenza di tutte le atlete». Frasi contenute anche in molte delle testimonianze diffuse dalle ex atlete e che ora anche la procura federale attribuisce alle due tecniche, accusandole di aver pronunciato le offese «omettendo di dotarsi di un adeguato supporto scientifico, provocando così in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici». Fatti, secondo il documento, riferiti «quantomeno fino all’estate 2020» e presso l’Accademia di Desio. 


La decisione del Tribunale con il rischio radiazione

Ora sarà lo stesso Tribunale a decidere l’assoluzione o la condanna per la direttrice Maccarani e l’assistente Tishina. In caso di condanna i provvedimenti potranno prevedere dall’ammonizione all’ammenda, passando alla sospensione di quindici giorni fino alla radiazione per due anni. L’appuntamento per il Consiglio federale è fissato per il prossimo 12 gennaio. Nel frattempo il presidente del Coni Giovanni Malagò, insieme al procuratore di Milano Marcello Viola e al procuratore generale dello Sport Ugo Taucer, hanno trovato un accordo per un protocollo di intesa: la firma che metteranno il prossimo 11 gennaio servirà per ufficializzare il documento mirato a coordinare «le rispettive attività nei procedimenti e scambiarsi le informazioni utili sui casi di violenza contro la persona commessi da tesserati nell’ambito sportivo, come, ad esempio, nelle ormai note vicende di presunti maltrattamenti sulle ginnaste». Il protocollo servirà quindi a regolare la collaborazione tra procedimenti di natura diversa: «Penale e disciplinare sportivo», come spiega la nota della Procura di Milano. «Una diversità che pone infatti l’esigenza di definire procedure standardizzate di condivisione delle informazioni nella cornice normativa, nazionale e internazionale, sulla protezione dei soggetti vulnerabili rimasti vittime di reato».


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