Crimea, esplosioni a Sebastopoli. Mosca: «Abbattuti due droni vicino all’aeroporto»

Si riapre intanto il fronte diplomatico: oggi il presidente turco Erdogan parlerà con i presidenti Zelensky e Putin

Continuano i combattimenti tra le forze ucraine e le truppe russe in Crimea. Nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 4 gennaio, forti esplosioni sono state udite a Sebastopoli e nelle zone limitrofe della città. Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, ha riferito su Telegram che la difesa aerea è stata attivata nella città «almeno due volte». Mentre Radio Svoboda riporta di esplosioni avvenute nella serata di ieri, vicino all’aeroporto militare di Belbeck dove in mattinata sarebbero stati abbattuti due droni da un sistema di difesa aerea sul mare. A confermare la notizia è stato il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev. «Questa mattina i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto due droni sul mare nell’area di Belbek», ha scritto Razvozhaev sul suo canale Telegram. Mentre le forze armate ucraine colpiscono la Crimea, le truppe russe hanno invece bombardato Nikopol – la città dell’Ucraina orientale che si trova di fronte a Zaporizhzhia – danneggiando abitazioni, un gasdotto e la rete elettrica. «Questa notte nella regione di Nikopol ci sono stati molti bombardamenti nemici. I russi hanno colpito il centro del distretto con artiglieria pesante», ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko.


Kiev: «Mosca perderà altri 70mila uomini in prossimi 4-5 mesi»

Secondo il portavoce dell’intelligence militare ucraina, Andrii Cherniak – citato dal Kyiv Independent – «L’esercito russo perderà fino a 70.000 uomini nei prossimi 4-5 mesi, ma il Cremlino sembra essere “pronto” ad affrontare queste perdite». Per Cherniak, inoltre, la Federazione Russa continuerà le operazioni offensive anche nel 2023: «Non hanno intenzione di porre fine alla guerra», ha detto. L’obiettivo di Mosca, sempre secondo il portavoce dell’intelligence, sarebbe quello di «catturare la regione di Donetsk e farà di tutto per mantenere il suo corridoio terrestre sulla costa meridionale verso la Crimea occupata». Il Kyiv Independent sottolinea – inoltre – che i risultati ottenuti dalla Russia sul campo di battaglia rimangono limitati, anche se i combattimenti sono stati molto duri nell’est e nel sud del Paese. Le truppe russe sono state costrette infatti a ritirarsi dal 40% dei territori ucraini che avevano occupato all’inizio dell’invasione a lo scorso febbraio.


Il fronte diplomatico

Il leader turco Erdogan parlerà con Putin e Zelensky. A quanto si apprende, al centro della telefonata ci saranno il cessate il fuoco, gli accordi sul grano, e la sicurezza della centrale di Zaporizhzhia.

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