Le auto di lusso, l’antiriciclaggio, le puntate al Casinò: cosa non torna nella storia di Francesco Totti e dei prestiti all’amico

D.M. avrebbe un tenore di vita molto alto e tanti soldi sui conti correnti. Per questo c’è un sospetto sul suo vero ruolo

C’è qualcosa che non torna nella storia di Francesco Totti e dei prestiti all’amico D.M. Ieri l’uomo, dipendente del ministero dell’Interno, ha sostenuto in un’intervista a La Verità che gli 80 mila euro che ha ricevuto dall’ex capitano della Roma erano un prestito. Ma, dopo la segnalazione all’Antiriciclaggio di Bankitalia, il quotidiano fa oggi notare che il 46enne e la moglie non si trovano in alcuna difficoltà economica. Anzi: l’uomo è stato avvistato più volte sotto l’ufficio della compagna con una Porsche Cayenne. Ma è stato visto anche alla guida di una Lamborghini Urus. Sulla quale ha cambiato versione: prima ha detto che era proprio di Totti. Poi che gliel’aveva prestata un amico che ha un noleggio. I due coniugi hanno anche molti soldi sui conti correnti e due villette ad Anzio.


Il tesseramento

C’è poi un altro problema. Dal 23 marzo 2021 Totti è iscritto al registro federale degli agenti sportivi. In base a ciò, gli è vietato scommettere sugli incontri di calcio. Ma su questo punto D.M. ha già spiegato che i soldi del campione non sono mai serviti per puntare sui match. Lui invece scommette nelle sale da gioco di un amico di Frascati. E dice di non aver ancora restituito i soldi a Totti. Che in tante occasioni aveva anche ritirato soldi in contanti. Secondo D.M. sono serviti ad aiutare parenti e amici in difficoltà. E l’amico ha escluso che servano per puntare in bische clandestine. In più c’è un’altra storia strettamente collegata al divorzio con Ilary Blasi. Ovvero la vicenda dei Rolex. Totti ha accusato la moglie di averli presi insieme al padre da una cassetta di sicurezza su cui potevano avere accesso entrambi. Nell’estate 2020 un gioielliere ne ha venduti due dal valore di 15 mila euro. Ma non c’è alcuna prova che provenissero dalla sua collezione.


Il puntatore

Il sospetto, quindi, è che D. M. sia il “puntatore” di Totti. Un ruolo che lui ha sempre negato: «C’ho tutte le ricevute io! Ho scommesso io, sui Mondiali pure, e ho vinto io. Una volta 3.000, una volta 5.000 euro. Non potendomi paga’ in contanti, mi fanno i bonifici. Capito? Fino a 1.999 me li darebbero cash, però, io me li faccio bonificare e quei soldi non li ho rigirati a nessuno». Ma la vicenda potrebbe avere un’eco anche in ottica federale. Il campione del mondo è infatti ambasciatore delle Olimpiadi di Milano e Cortina del 2026. La passione per il gioco d’azzardo è considerata molto negativa a livello di immagine. Anche Sport e Salute, la società del Coni, potrebbe avere qualcosa da dire sul punto. È l’azienda in cui lavora la compagna di D.M.

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