Femminicidio Scialdone, il proprietario del ristorante aveva chiamato il 112. Bonaiuti: «Fatti i ca**i tuoi»

Dalle carte del gip emerge anche la chiamata di Bonaiuti all’ex moglie dove l’uomo parlava di «un colpo partito per sbaglio»

Il proprietario del Brado, il ristorante davanti al quale il 13 gennaio Costantino Bonaiuti ha ucciso, sparandole, Martina Scialdone, aveva allertato il 112 dopo che il 61enne ex compagno della vittima gli aveva intimato di farsi «i caz*i suoi». Il ristoratore aveva allertato i soccorsi «particolarmente preoccupato» dal litigio tra i due, si legge nelle carte del gip che ha convalidato l’arresto del 61enne, anche «perché la donna stava piangendo». Viene smentita, quindi, la versione fornita dal legale di Bonaiuti, Fabio Taglialatela, secondo il quale «dagli atti non emerge alcuna chiamata alle forze dell’ordine». Già oggi, Tagliatela aveva ricordato che «se tutti avessero fatto il loro lavoro, i loro compito di cittadini, questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza pare abbia chiesto aiuto: nessuno ha modo di riscontrare questa richiesta di aiuto, ma questo lo appureremo». La ricostruzione del giudice per le indagini preliminari prosegue. I due si sono poi allontanati dal locale «per dirigersi verso una Mercedes nera» dove Bonaiuti ha fatto entrare Scialdone «spintonandola con forza».


La chiamata di Bonaiuti all’ex moglie: «Ho sparato per sbaglio»

La chiamata alle forze dell’ordine non è l’unico dettaglio inedito che emerge dalle carte dell’indagine. Bonaiuti, infatti, intorno alle 23.30 ha telefonato all’ex moglie, con la quale continuava a convivere, per poi dirle di aver sparato a Scialdone, con la quale era andato a cena nel tentativo di riallacciare i rapporti interrotti in seguito a una relazione terminata. Nella telefonata Bonaiuti parlava di «un colpo partito per sbaglio», dopo il quale ha iniziato la sua fuga. L’uomo è poi arrivato a casa intorno a mezzanotte, e la valigetta che aveva con sé conteneva una pistola.


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