Matteo Renzi scala la classifica dei più ricchi del Parlamento: 2,5 milioni lordi nel 2021

Pubblicata la dichiarazione dei redditi dell’ex premier e leader di Italia Viva

Matteo Renzi è passato provvisoriamente in testa alla classifica dei Paperoni del Parlamento italiano. Il leader di Italia Viva ha infatti appena reso pubblica la sua dichiarazione dei redditi 2022 in cui è riportato un reddito complessivo di 2 milioni e 584 mila euro. In questo momento è l’importo più alto pubblicato in Senato e detronizza anche la leader provvisoria della classifica dell’intero Parlamento, che era la deputata azzurra (e avvocato) Cristina Rossello con 2,1 milioni di euro. Mancano però ancora le dichiarazioni di due ricchissimi: quella di Silvio Berlusconi in Senato e quella di Antonio Angelucci alla Camera dei deputati. I 2,5 milioni di euro dichiarati da Renzi sono relativi all’anno fiscale 2021 e hanno comportato il pagamento di tasse per 1.080.611 euro dopo avere detratto 13.737 euro, in parte dovuti a ristrutturazioni della propria abitazione. Di questa somma 2.257 euro sono invece relativi alle detrazioni per erogazioni liberali, molto probabilmente contributi versati a Italia Viva. Nella sua dichiarazione patrimoniale allegata Renzi elenca la proprietà al 50% della casa di abitazione a Firenze con annesso terreno e quote di alcuni immobili e terreni a Rignano sull’Arno, paese della sua famiglia di origine. Di sua proprietà anche una quota da 10 mila euro della Ma.Re.consulting srl di Roma, che è la sua società di consulenza, e una Land Rover Rr sport 3.0D immatricolata nel 2018, oltre a una Mini Cooper Sd Sport immatricolata sempre nel 2018. Il reddito milionario di Renzi è in gran parte dovuto ai discussi contratti di consulenza con l’Arabia Saudita di Mohammed Bin Salman. I funzionari dell’antiriciclaggio della Banca d’Italia avevano infatti segnalato un bonifico di 1,1 milioni di euro erogato dall’Arabia Saudita il 13 gennaio 2021, e quella segnalazione era stata scoperta dai giornali che la pubblicarono poco tempo dopo facendo scoppiare non poche polemiche politiche. Il resto della cifra riguarda altre consulenze chieste a Renzi da numerosi altri organismi internazionali.


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