Calciatori arrestati, i ragazzi nei video di quella sera: «Qui parte lo stupro… Se chiama la polizia ci inc*** tutti»

Il 23enne Mattia Lucarelli, figlio dell’ex centravanti del club toscano, e il 22enne Federico Apolloni sono stati sottoposti agli arresti domiciliari

«Ho sentito il mio corpo come se non fosse più il mio», ha raccontato ai magistrati la studentessa americana di 22 anni vittima del presunto stupro di cui sono accusati assieme ad altri tre Mattia Lucarelli, figlio dell’ex giocatore Cristiano, e il compagno di squadra Federico Apolloni, da oggi 20 gennaio agli arresti domiciliari. La ragazza ha spiegato di aver trovato il coraggio di denunciare solo dopo averne parlato con i suoi genitori. Con loro ha riflettuto, ma su quella sera il ricordo resta terribile: «Quando ho compreso quello che stava succedendo, sono rimasta congelata». Sono diverse le pagine dell’ordinanza del gip che riportano le frasi volgari pronunciate dai due ragazzi durante le presunte violenze contro la ragazza, che a un certo punto «si scagliò» contro uno di loro cercando di dimostrare «il proprio dissenso», spiega il gip.


I video

Sono frasi che gli inquirenti hanno recuperato in alcuni video fatti proprio durante la presunta violenza in una casa in centro a Milano, trovati sui cellulari dei ragazzi. In uno di questi, si sente Apolloni dire: «Se questa chiama la polizia c’inc… tutti». Il gip spiega che in un almeno due occasioni la ragazza dice chiaramente «che deve tornare a casa», ma i ragazzi «non le rispondono». La 22enne chiede poi in inglese: «Dov’è il mio telefono?… Dov’è la mia borsa?». A quel punto le riprese si interrompono. È il 27 marzo, sono le sei del mattino e secondo gli inquirenti è quello il momento in cui Apolloni e Lucarelli lasciano gli altri fuori e si chiudono in una stanza con la ragazza per violentarla.


In altri filmati, girati anche all’esterno della discoteca e poi in macchina, quando portano la studentessa in quell’appartamento, si sentono i due ragazzi parlare in italiano, con espressioni volgari. Frasi come: «Qui parte lo stupro eh». Si sentirebbe anche un altro degli indagati che «grida al Lucarelli di farsi da parte per reclamare il proprio turno, dicendogli che lui ha già avuto un rapporto sessuale invitandolo a lasciare ‘spazio’ agli altri». Alla ragazza si rivolgono dicendo: «Non ci importa… se non capisci». Lo stato di confusione della vittima, chiarisce il gip, è stato inoltre dimostrato da un quinto video, che riprende la giovane mentre «non riesce a fare le scale» per salire nell’abitazione.

La «trappola»

Gli imputati sarebbero stati consapevoli dello «stato di inferiorità psichica» della studentessa, e ne avrebbero approfittato per avvincerla in «una trappola». Apolloni, tra l’altro, avrebbe avuto intenzione di «impedire che la persona offesa se ne vada, dice agli altri ragazzi di togliere le chiavi della serratura della porta d’ingresso». La ragazza ha raccontato a verbale: «Non volevo assolutamente avere rapporti sessuali quella sera, con nessuno di loro (…) io gli ho detto che ho un ragazzo». Tutti gli indagati, spiega ancora il giudice, «partecipano al contesto di esaltazione e di condivisione dei comuni propositi criminosi del gruppo». Secondo quanto emerge dall’ordinanza del gip di Milano, Sara Cipolla, lo scorso 23 settembre Cristiano Lucarelli avrebbe chiesto a suo figlio se erano riusciti a ritrovare un presunto video che, secondo Mattia, scagionerebbe sia lui che il suo compagno di squadra. Un filmato mai rinvenuto dagli inquirenti, che sarebbe stato cancellato proprio dallo stesso Apolloni.

Leggi anche: