Messina Denaro, parla il legale della figlia Lorenza Alagna: «Non ha mai rinnegato suo padre»

Dopo le dichiarazioni attribuitele anche sulla volontà di non recarsi in carcere dal boss, la donna decide di spiegare tramite il suo avvocato. «Rapporto privato e insindacabile»

Dopo le dichiarazioni attribuite a Lorenza Alagna, figlia del boss mafioso Matteo Messina Denaro, sul presunto rinnegamento del padre e sulla presunta volontà di non recarsi in carcere a colloquio da lui, la stessa donna decide ora di parlare tramite il suo legale, smentendo quanto saputo finora. «A séguito dell’arresto di Matteo Messina Denaro, il bailamme mass mediatico innescatosi non ha risparmiato la di lui figlia, Lorenza Alagna», comincia la nota dell’avvocato Franco Lo Sciuto. «Sono state diffuse attraverso i mezzi di informazione a tiratura nazionale e di divulgazione online, sin dai giorni immediatamente successivi all’arresto e con ritmo sempre più incessante ed insistente, notizie destituite di ogni fondamento, riguardanti una presunta manifestazione di volontà da parte di Lorenza Alagna atta a rinnegare ogni contatto con il padre». Lo Sciuto smentisce quindi «in modo categorico tutto ciò che è stato pubblicato falsamente», chiarendo come Alagna non abbia mai rilasciato una dichiarazione sul suo rifiuto ad avere contatti con il padre dopo l’arresto avvenuto lo scorso 16 gennaio. Ma poi chiarisce: «Tutto questo con la doverosa precisazione che mai e poi mai sono intervenuti contatti con il predetto fin dalla nascita». I rapporti tra padre e figlia dunque non ci sarebbero mai stati, ma le dichiarazioni della donna di non voler vedere il padre in carcere e di rinnegarlo sarebbero secondo il suo legale del tutto false.


«Rapporto padre-figlia sfera insindacabile e privata»

Nata a Palermo nel 1996, Lorenza Alagna risulta figlia naturale del boss. La nota in sua difesa prosegue con un attacco diretto ai media: «Appare doveroso sottolineare che Lorenza si è sempre astenuta da ogni contatto con i giornalisti, anche quando gli stessi si sono installati quotidianamente sotto casa a presidio dell’abitazione ed alla ricerca di dichiarazioni scoop in modo da alimentare il vortice mediatico». Un comportamento scelto dalla donna perché fermamente convinta che «la sfera del rapporto padre-figlia sia intangibile ed insindacabile», e che come tale debba debba «rimanere rigorosamente riservata». Poi un appello diretto: «Si fa invito alla solerte insegnante di letteratura italiana, che richiama con passione contatti di natura scolastica con Lorenza Alagna e con l’intera classe di liceali, limitatisi, per inciso, ad 1 mese di supplenza durante i 5 anni di liceo, ad astenersi dalla divulgazione di racconti e commenti in travisamento di fatti sulle testate nazionali, verosimilmente dettati dall’irrefrenabile ed incontrollabile smania di apparire sulle prime pagine dei giornali e delle tv di stato. Le indebite interferenze ad oggi rilevate, hanno persino attinto la sfera dei rapporti riguardanti il nucleo familiare costituito da Lorenza e dal di lei compagno». La lunga difesa si conclude con il riassunto delle volontà di Lorenza Alagna: «Rivendicare la incontestabilità e legittimità di ogni scelta personale e intima, siccome attinente alla sfera dei rapporti con il di lei padre, mai rinnegato».


Leggi anche: