Il cognato rimprovera Bonafede: «Potevi incassare la taglia su Messina Denaro. Hai perso un’occasione per guadagnare 1,5 milioni in maniera legale»

Roberto D’Alfio, ai microfoni del Tg2, ha fatto allusioni sulla taglia che i servizi segreti italiani avrebbero messo sul boss mafioso: notizia mai confermata

«A mio cognato ho detto: hai perso un’occasione per guadagnare 1,5 milioni di euro in maniera legale, così da dare un futuro ai tuoi figli». A parlare è Roberto D’Alfio, marito di una delle sorelle di Andrea Bonafede (nella foto), che si è fatto intervistare dal Tg2 alludendo alla taglia che i servizi segreti italiani avrebbero messo su Matteo Messina Denaro per avere notizie utili alla sua cattura. La taglia fu svelata dal settimanale Espresso, ma non ha mai avuto conferme ufficiali. Bonafede, che ha fornito i suoi documenti di identità al boss latitante e gli ha pure acquistato l’appartamento diventato ultimo rifugio, è ancora in libertà nella casa della sorella nella frazione Tre Fontane, accanto all’abitazione della madre. «Mio cognato», sostiene D’Alfio al Tg2, «è un gran lavoratore ed è una persona buona, talmente buona, come si dice dalle nostre parti, che diventa sciocco o, forse, di più». Ma oggi è soprattutto «spaventato e preoccupato, non dice nulla, forse ha una sorta di shock». Il familiare di Bonafede ha detto anche di non capire «come mai non lo abbiano arrestato, perché ritengo ci siano i presupposti per farlo».


Nella foto: Andrea Bonafede


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