Modello Eurozona per il Sudamerica. Argentina e Brasile aprono il cantiere per una moneta comune

Solo il primo passo di un lungo processo, precisano i governi. Ma il percorso può portare alla creazione della seconda unione monetaria più grande del mondo

Brasile e Argentina annunceranno a breve l’avvio dei lavori preparatori alla creazione di una valuta comune. Una mossa che potrebbe dare vita alla seconda unione monetaria più grande del mondo dopo quella dell’Euro. I due Paesi sudamericani – rivela il Financial Times – discuteranno il piano in un summit che si terrà nel corso della prossima settima a Buenos Aires, al quale verranno invitati anche gli esponenti di altre nazioni latinoamericane. Verrà esaminato inizialmente in che modo la nuova valuta, che il Brasile propone di chiamare “Sur” (“Sud”, in spagnolo. In portoghese si dice “sul”), potrebbe portare vantaggi al commercio interno al Sudamerica e ridurre la dipendenza della regione dal dollaro statunitense, spesso adoperato in qualità di moneta sicura e stabile.


I rapporti economici tra Brasile e Argentina

Come spiegato da alcuni ufficiali brasiliani al Financial Times, la nuova valuta verrebbe inizialmente affiancata al Peso argentino e al Real brasiliano. «Studieremo i parametri necessari per una valuta comune» – ha dichiarato Sergio Massa, il ministro dell’Economia argentino – «dal ruolo delle banche centrali ai problemi fiscali passando per la dimensione delle economie». «Non voglio creare false aspettative, è il primo passo di un lungo percorso che l’America Latina deve intraprendere», ha aggiunto. Legare le economie di Argentina e Brasile vorrebbe dire unire le due più grandi del continente. Che in questo momento sono già codipendenti. Nei primi 11 mesi del 2022, i due Paesi hanno effettuato scambi per un valore di 26 miliardi di dollari, il 21% in più che nel 2021.


Le ipotesi di valuta comune

Brasile e Argentina discutono da anni della creazione di una valuta comune, ma il progetto ha sempre incontrato l’opposizione della banca centrale brasiliana. Tuttavia, ora che entrambi i Paesi sono guidati da governi di centrosinistra, esiste maggiore supporto politico a favore della decisione. Il ministro delle Finanze brasiliano, Fernando Haddad, ad esempio, lo scorso anno ha pubblicato un articolo in cui proponeva una valuta digitale comune all’intero Sudamerica. Tuttavia, in Brasile non manca chi è scettico circa l’idea di legare a doppio filo la maggiore economia del continente con quella della vicina e ben più instabile Argentina, dove attualmente l’inflazione è vicina al 100%.

Le unioni monetarie nel mondo

Un’unione monetaria che comprenda tutta l’America Latina, calcola il giornale britannico, equivarrebbe al 5% del Pil mondiale. Per confronto, l’Eurozona produce il 14% del Pil mondiale. Altre unioni monetarie già in essere sono quella del Franco svizzero, che viene utilizzato oltre che dalla Confederazione Elvetica anche da alcuni Stati africani, e quella del Dollaro dei Caraibi Orientali. Tuttavia, la fetta di Pil globale ricoperta da queste valute è marginale.

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