Ondata di gelo e neve, scuole chiuse per allerta meteo in 9 regioni. Preoccupano i fiumi nelle Marche – Foto e video

Il pericolo valanghe sulle Dolomiti del Veneto è di grado «3» marcato su una scala fino a «5»

Si prevede un peggioramento nelle condizioni atmosferiche di tutta la Penisola: pioggia, freddo e neve colpiranno le regioni italiane da Nord a Sud, in parte a causa delle correnti di aria fredda in discesa dal Nord Europa. Allerta gialla per il maltempo in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia e Umbria. Preoccupano soprattutto le forti piogge che da oltre 48 ore stanno colpendo le coste marchigiane, a cui si affiancano nevicate abbondanti e raffiche di vento su tutta la regione. Dalla mezzanotte alle 14 di oggi è attivo un’allerta arancione della protezione civile.


Scuole chiuse in Marche, Emilia Romagna, Umbria, Molise

A Senigallia e nei comuni dell’hinterland le alluvioni notturne hanno risvegliato i timori su eventuali esondazioni dei corsi d’acqua: i fiumi Misa e Nevola hanno superato i limiti di guardia, e i sindaci di entrambe le città hanno deciso di chiudere diverse strade per tutelare i cittadini. Chiusi anche, poco dopo le 9, il casello autostradale dell’A14 e un tratto della Statale Adriatica. Così come le scuole, fino al cessato allarme atteso per le 14. Si segnala la chiusura delle scuole anche in diversi comuni dell’Emilia Romagna, da Novafeltria a Pennabilli, passando per San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello. Alla lista si aggiungono le umbre Norcia e Cascia. E, secondo quanto riportano le testate locali, anche San Venanzo e Acquasparta. Anche in Molise i sindaci di molti piccoli comuni, come Casacalenda, Riccia, Trivento, Ripalimosani, Montorio, Oratino e Cercemaggiore, hanno deciso di tenere chiuse le scuole.


Nevicate da Nord a Sud

Diverse città sono state tinte di bianco dalla neve caduta nelle scorse ore. A cominciare da Bologna, mentre precipitazioni molto intense stanno interessando anche l’Appennino romagnolo. L’entroterra riminese ha dovuto affrontare uno scenario particolarmente critico: secondo quando riporta il Corriere della Sera, nei comuni della Valmarecchia, la neve è arrivata a toccare i due metri. I vigili del fuoco avrebbero ricevuto moltissime chiamate da parte delle famiglie rimaste isolate, perché impossibilitate a uscire di casa. Anche l’Umbria non è stata risparmiata: 40 centimetri di neve avrebbero ricoperto Norcia, Cascia, Preci e tutti gli altri borghi della Valnerina a valle dell’Appennino umbro. In Abruzzo, sempre a causa della neve, il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha invitato i cittadini a mettersi in macchina «solo se strettamente necessario». La neve è scesa anche sulle alture di Puglia e Basilicata e nella provincia di Siracusa a Buccheri e Palazzolo Maltempo.

Allarme valanghe

Il pericolo valanghe sulle Dolomiti del Veneto è di grado «3» marcato su una scala fino a «5». A preoccupare è anche, infatti, il vento forte che continua a soffiare da Nord-Est. La bora si sta accanendo specialmente su Trieste, dove sono state registrate raffiche fino a poco più di 120 chilometri orari. Non solo Bora ma anche «Bora scura», cioè accompagnata a tratti dalla pioggia, particolarmente violenta. Gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati una quindicina. La neve è tornata a cadere anche in alcune zone del Carso e nelle zone alte di Trieste.

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