Restano ai domiciliari Mattia Lucarelli e il compagno di squadra, i due calciatori negano al gip: «Nessuna violenza, c’era clima goliardico: lei era d’accordo»

Respinta la richiesta di revoca dei domiciliari per i due calciatori accusati di violenza sessuale di gruppo su una studentessa americana in una casa in centro a Milano

Mattia Lucarelli e Federico Apolloni dovranno restare agli arresti domiciliari, dopo che il gip di Milano, Sara Cipolla, ha respinto la richiesta del legale dei due calciatori di revocare la misura cautelare imposta dopo l’arresto per violenza sessuale su una 22enne americana. Il figlio dell’ex attaccante del Livorno e il suo compagno di squadra sono accusati di violenza sessuale di gruppo. La vicenda è avvenuta a marzo 2021 in un appartamento in centro a Milano, quando i due, secondo l’accusa della procura, avrebbero chiuso la studentessa in una stanza e abusato di lei dopo una serata in discoteca. L’avvocato Leonardo Cammarata che assiste i due indagati ha annunciato che ricorrerà al Tribunale del Riesame. Al gip i due calciatori «hanno ribadito la loro innocenza», ha spiegato l’avvocato subito dopo l’interrogatorio di garanzia avvenuto oggi 24 gennaio. A proposito delle frasi volgari emerse dalle intercettazioni degli indagati, i due calciatori hanno spiegato che si trattava di «clima goliardico della serata», e hanno ribadito che «la ragazza era consenziente». I due 23enni hanno poi ribadito al gip che quella sera «non c’è stata alcuna violenza». A essere interrogato per primo è stato Mattia Lucarelli, accompagnato al Tribunale di Milano dal padre Cristiano. Dopo un paio d’ore è toccato ad Apolloni, anche lui accompagnato dal padre e un fratello. I due indagati hanno citato di nuovo un video che li scagionerebbe ma che non sarebbe più reperibile, su cui il pm ha garantito nuovi approfondimenti. «Quella sera il clima era goliardico – hanno detto al gip – la ragazza era sempre d’accordo: con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano, ci siamo lasciati andare».


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