Libero e Virgilio, il black-out delle mail: oggi la soluzione? I consumatori pronti ad una class-action

Il disservizio subìto da oltre nove milioni di caselle di posta elettronica è iniziato nella notte di lunedì 23 gennaio

Il blackout che riguarda sia Libero.it che Virgilio, due portali storici dei servizi online italiani, non si è ancora del tutto risolto. Il disservizio subìto da oltre nove milioni di caselle di posta elettronica, iniziato nella notte di lunedì 23 gennaio, dura ormai da oltre tre giorni. La risoluzione, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, dovrebbe però essere vicina: Italiaonline – la società che gestisce entrambi i sistemi – ha promesso un ritorno alla normalità tra oggi, 26 gennaio, e domani. Ha inoltre garantito di star lavorando «incessantemente» per riparare i danni.


Le cause

Alle radici del problema sembrerebbe esserci un «bug»: un errore del sistema operativo che ha compromesso il corretto funzionamento di una «innovativa tecnologia di storage» fornita da un’azienda esterna e introdotta nelle scorse settimane, «al fine di offrire un servizio sempre migliore e più aggiornato». Per risolvere il problema è necessario un nuovo sviluppo, che richiede tempi tecnici. E anche quando il servizio verrà ripristinato, puntualizza a Fanpage Stefano Zanero, professore del Politecnico di Milano esperto in cybersecurity, «un provider così grosso inevitabilmente andrà a singhiozzo. Si riceveranno migliaia di mail e il sistema rallenterà, non basta girare la chiave per far tornare tutto come prima ma avrà qualche sussulto, che durerà ancora qualche giorno».


Scuse non accettate

Esclusa, tuttavia, l’ipotesi che a mandare in tilt il servizio sia stato un attacco hacker. Uno stop così lungo «non ci è mai successo in 25 anni», avevano spiegato da Italiaonline. Aggiungendo: «Non possiamo che scusarci e ringraziarvi per la pazienza e la fiducia». Ma gli utenti non sembrano essere nè pazienti nè fiduciosi. Simona Loizzo, deputata della Lega e componente della Commissione Cultura della Camera, ha proposto una «class action»: «Trattandosi di account storici, moltissimi sono gli utenti, anche con profili professionali. Tutte persone che hanno ricevuto un danno notevole alle loro attività. Per questo mi auguro che venga proposta una class action a tutela dei danni ricevuti e che sì agisca tempestivamente. Invito anche Agcom ad aprire un fascicolo per poter capire le reali responsabilità», ha affermato. «Una situazione che sta creando disagi e danni a tutti i professionisti che fanno ricorso a questi strumenti. A tale scopo, attraverso gli uffici del Dipartimento per la trasformazione digitale, ho contattato questa mattina l’amministratore delegato di Italiaonline al fine di chiarire le origini del problema e individuare quanto prima una soluzione che possa garantire il rispetto dell’integrità dei dati degli utenti», ha fatto eco il Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti. Nel frattempo Altroconsumo «ha inviato una diffida al provider Italiaonline per chiedere un ristoro economico per i disagi patiti dagli utenti», si legge sul sito. E il Codacons si dice «pronto ad una class action per il black out dei servizi di posta elettronica Libero e Virgilio», parlando di danni morali oltre che materiali.

Leggi anche: