Arriva «SuperQuark+», Il divulgatore Ruggero Rollini: «Piero Angela mi ha insegnato la tenacia e il potere della tv» – L’intervista

L’allievo del creatore di «Superquark» Piero Angela spiega a Open l’importanza della divulgazione scientifica

«Ha 23 anni ma ne dimostra 43». Così Piero Angela ha annunciato, quattro anni fa, Ruggero Rollini presentando i collaboratori del neonato Superquark+. La serie – in uscita su RaiPlay oggi giovedì 26 gennaio – è arrivata alla quarta stagione, mentre Ruggero di anni ne ha compiuti 26. Piemontese, classe 1996, una laurea in chimica e poi un master in comunicazione della scienza. Rollini è divulgatore scientifico, non solo in Tv, ma anche su YouTube, Instagram e TikTok.


«Piero Angela mi ha insegnato moltissimo»

«Da Piero Angela ho imparato l’attenzione e la tenacia», racconta Rollini a Open. «A luglio 2022 abbiamo consegnato i testi del programma. E Piero li ha letti tutti», continua Rollini. «Abbiamo scoperto solo dopo quanto male stava. Nonostante ciò, ha voluto controllare tutto il materiale che sarebbe entrato nel suo programma», spiega. Per Rollini, Piero Angela è stato un maestro: «Lavorando con lui ho capito l’importanza di Superquark, che è stata anche la ragione del suo successo». «Si tratta di un programma che fa divulgazione adatta a tutti – prosegue Rollini – dal profano all’esperto». Infatti, continua Rollini, «l’esperto, anche se sa già la maggior parte di quello che viene detto, si gode comunque la trasmissione senza trovarla banale. L’analfabeta, invece, riesce a capire le spiegazioni senza trovarle troppo difficili». Tra gli aneddoti più divertenti che riguardano il re dei divulgatori, c’è il costante scherzo sull’età di Rollini che Piero Angela portava avanti. «Si divertiva tantissimo», racconta Rollini. «Una volta a abbiamo fatto un pranzo con tutto il team. Mi sono sfilato la mascherina e dopo avermi guardato bene Piero mi ha detto: “Ruggero ma hai già i peli bianchi sulla barba”. Non ci potevo credere. Mi ero appena fatto dare del vecchio da un uomo di 93 anni».


Facciamo un po’ di debunking

Tra i tanti argomenti che Rollini ha trattato nella sua carriera, c’è quello della scienza in casa, fonte inesauribile di fake news e false credenze. Per esempio? «Non mischiate bicarbonato e aceto! Non serve a pulire», avverte. Su Internet, non mancano guide e blog su come sfruttare l’azione congiunta dei due prodotti da credenza per eliminare macchie di grasso e sturare scarichi intasati. «È una convinzione che fa leva sulla chemofobia. Aceto e bicarbonato vengono percepiti come naturali, e quindi migliori di altri prodotti sintetici. La verità è che molti si lasciano ammaliare dalle bollicine che fanno quando li combini. Tuttavia, presi singolarmente hanno un potere pulente molto migliore della loro combinazione».

Ma quindi il vino è cancerogeno?

La diffusione così vasta di miti come quello dell’aceto e del bicarbonato, secondo Rollini, dipende anche dal poco spazio che la scienza continua ad avere in Italia: «Servono più divulgatori», spiega Rollini, che però avverte: «Non va bene lasciare la parola al singolo esperto: come singoli siamo tutti sballati. Bisogna guardare a tutta la comunità scientifica e rispettare le proporzioni di consenso, senza creare false dicotomie». Un esempio, spiega Rollini, è il recente dibattito sulla tossicità dell’alcol nel vino. «Viene dato risalto alla diatriba tra i singoli quando in realtà si sa da anni che l’alcol è cancerogeno. La percezione che si dà è che la comunità scientifica sia spaccata, ed è falso».

Il servizio pubblico deve insegnare la scienza

Diversamente da molti suoi coetanei, Rollini – presente solo sulle piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok – crede ancora nel potere che ha la televisione comunicare la scienza nel modo migliore. «Io ci credo molto», spiega Rollini. «L’importante, però, è valorizzare i programmi; metterli in prima serata come avveniva per Superquark, non sui canali minori».

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