Etichette sugli alcolici, Bruxelles ora frena: «Un bicchiere di vino piace a tutti»

Nell’atteso piano europeo contro il cancro non sarebbe prevista un’etichettatura delle bevande alcoliche, come previsto da una recente legge in Irlanda che ha già scatenato dure polemiche in Italia

«Nessuno è contro il vino» assicura il portavoce della Commissione europea, Stefan De Keersmaecker, sollecitato a rispondere dopo giorni di polemiche contro la nuova legge in Irlanda che impone un’etichetta di avvertimento sui possibili rischi di vini e altri alcolici. Una norma che in Italia ha messo il governo sul piede di guerra, ha cominciare dal ministro per la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che vedeva dietro quella decisione dell’Irlanda un tentativo di danneggiare i principali produttori di vino in Europa, tra cui proprio l’Italia. Da parte della Commissione Ue c’era stato un silenzio assenso sulla legge irlandese, lasciando immaginare che quella stessa direzione potesse essere seguita nell’atteso Piano Ue contro il cancro. Uno scenario che solo oggi, 23 gennaio, la Commissione Ue allontana: «Penso che un bicchiere di vino piaccia a tutti – ha aggiunto De Keersmaecker – ciò di cui si occupa il Piano per abbattere il cancro è il consumo dannoso di alcol, che è una preoccupazione della salute pubblica». Il progetto europeo punterebbe a una riduzione di «almeno il 10% entro il 2025» del consumo di alcol, ma su come Bruxelles vorrà scoraggiare birra e vino è ancora da chiarire.


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